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#Terrepubbliche, una grande vittoria della buona politica. Il Governo prenda esempio da Roma e non metta all’asta il patrimonio agricolo

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Oggi a Roma è il giorno di una grande vittoria della buona politica. Il Comune ha infatti assegnato delle aree agricole e immobili rurali di sua proprietà e in disuso ai giovani agricoltori. Una promessa mantenuta dal sindaco Ignazio Marino, dal vicesindaco Luigi Nieri e dall’assessora all’Ambiente Estella Marino.

Una giornata importante costruita dal basso e che arriva dopo tre anni di lotte e raccolte di firme da parte di cooperative e associazioni con l’obiettivo di costruire percorsi virtuosi per l’ambiente e il lavoro e di scongiurare ogni tentativo di speculazione edilizia su uno straordinario patrimonio di Roma come l’agro romano. Su terreni pubblici fioriranno progetti virtuosi che creeranno occupazione, salvaguarderanno e tuteleranno il territorio, forniranno cibo di prossimità e di qualità, creeranno nuovi spazi per la cittadinanza.

Una delle aree messe a bando dal Comune, Borghetto San Carlo in via Cassia (22 ettari, un casale del 1900 abbandonato che il costruttore Mezzaroma dovrà ristrutturare) è stata assegnata alla Cooperativa Coraggio, bellissima esperienza di giovani agricoltori della città.

Quella dell’assegnazione delle terre pubbliche è la direzione giusta per valorizzare lavoro e territorio e siamo soddisfatti che il comune voglia proseguirla con determinazione, ma è esattamente il contrario della strada intrapresa dal Governo, che con il decreto “TerreVive” vende, per far cassa, l’80% del nostro patrimonio agricolo al miglior offerente su base d’asta. Nessuno speculi sulle terre pubbliche il bando per l’assegnazione di Roma Capitale deve diventare buona pratica nazionale per garantire più terra, più lavoro, più diritti.