Saranno due giorni pieni di iniziative, dibattiti, proiezioni, giochi di ruolo contro le mafie e per la democrazia in più di 50 piazze della Capitale. Una grande manifestazione dei cittadini romani che hanno capito come l’antimafia popolare e la cultura siano dei grandi strumenti contro i clan e il loro welfare parallelo.
A tre mesi dall’inchiesta Mafia capitale continua il negazionismo delle istituzioni, che tendono a derubricare tutto come semplice “tangentopoli”. Da anni denunciamo che Roma è un porto di clan, in cui ’ndrangheta, camorra, cosa nostra e mafie laziali – come i Fasciani a Ostia e l’organizzazione di Carminati – si sono spartiti gli affari grazie alla complicità di professionisti e pezzi corrotti delle istituzioni.
I cittadini scendono in piazza per ribadire l’importanza di una discussione pubblica sui diritti sociali, la democrazia e l’economia. Accendendo i riflettori sulla Capitale, dal centro alla periferia, sul narcotraffico, i ricatti delle mafie e i beni confiscati e pubblici inutilizzati.
Un grazie ai movimenti, le associazioni e i circoli che stanno animando le piazze romane. Intanto Sel in Parlamento si batterà per fare in modo che la legge anticorruzione, sull’autoriciclaggio e il falso in bilancio, non sia il solito annuncio vuoto del Governo Renzi. Abbiamo bisogno di strumenti legislativi per arginare lo strapotere delle organizzazioni criminali.