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Non è più possibile parlare di infiltrazioni. #Romacittàdimafie

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L’operazione Tramonto della Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto di 16 persone collegate al clan Fasciani e al sequestro di beni del valore di 6 milioni di euro, ribadisce come pezzi dell’economia della Capitale siano totalmente in mano alle mafie.

Droga, usura ed estorsioni, l’inchiesta della Dda accende finalmente i riflettori sul radicamento dei clan nel litorale romano e non solo. I Fasciani hanno compiuto un vero e proprio salto di qualità nelle modalità di riciclaggio servendosi addirittura delle “srl ad un euro”, beffando la semplificazione pensata per le nuove imprese.

La Direzione distrettuale antimafia ha inoltre confermato quello che denunciamo da tempo: le mafie esercitano il controllo del territorio non solo con affari illeciti ma anche servendosi di una lunga lista di imprenditori incensurati che si legano ai clan per “convenienza”. Non è più possibile parlare di infiltrazioni ma di un radicamento che genera consenso sociale. Così come non è sufficiente aspettare la confisca del patrimonio dei clan ma bisogna lavorare a misure più stringenti fin dalla fase del sequestro in modo che i beni tornino da subito nell’economia pulita.