Puo’ succedere che quattro fascicoli contenenti intercettazioni non ancora trascritte di telefonate, addirittura gli originali, riguardanti un processo di ‘ndrangheta siano dimenticate su un traghetto che collega Messina e Reggio Calabria? Una storia così paradossale può accadere solo in Italia.
Sinistra Ecologia Libertà con un’interrogazione, primi firmatari i deputati Sergio Boccadutri e Celeste Costantino, ha chiesto l’intervento del ministro della Giustizia Cancellieri, perché il materiale probatorio – relativo a un delicato processo alle cosche interessate all’inflitrazione nel nord Italia – non può essere trattato così, e la vita di chi porta avanti le indagini contro le mafie non può essere messa a repentaglio in questo modo.
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
– e’ dei giorni scorsi la notizia che quattro contenitori con intercettazioni non ancora trascritte di telefonate che riguardano il c.d. “processo Meta” sarebbero stati ritrovati sul traghetto che collega Reggio Calabria e Messina;
– a riferire la notizia e’ stato il Pubblico Ministero Giuseppe Lombardo, pm applicato alla Direzione Distruttale Antimafia, nel corso dell’udienza dibattimentale; in particolare, il Ros di Reggio Calabria sarebbe stato contattato dal personale delle navi traghetto, che hanno rinvenuto su un divanetto quattro plichi, fortunatamente quasi integri, relativi alle intercettazioni non ancora trascritte di questo processo. Tre dei plichi sarebbero stati totalmente integri, mentre un quarto risulterebbe essere stato aperto. Quelle intercettazioni non sarebbero ancora state trascritte nonostante l’incarico fosse stato affidato mesi e mesi fa. Si tratterebbe, addirittura, degli originali;
– il processo c.d. Meta riguarda alcune cosche che alla fine degli anni 80 si sarebbero alleate per potenziare la presenza della ‘ndrangheta nel Nord Italia, attraverso anche un alleanza tattica con Cosa Nostra;
– il pm Giuseppe Lombardo e’ stato destinatario lo scorso mese di marzo di un pacco bomba contente 50 grammi di esplosivo accompagnati da una lettera di minaccia;
– l’esigenza di tutelare la riservatezza del materiale probatorio, unitamente alla necessita’ di tutelare i soggetti che portano avanti le indagini di mafia non puo’ essere messa a repentaglio in modo cosi’ palese-;
– quali iniziative, secondo le proprie competenze, il Ministro della giustizia intende assumere per tutelare l’integrità del materiale probatorio in processi delicati come il c.d.processo Meta.