MOZIONE
La Camera dei Deputati,
premesso che:
La libertà religiosa è uno dei diritti fondamentali della persona che ogni Stato dovrebbe tutelare, oltre che riconoscere;
la nostra Costituzione, all’ articolo 19, riconosce in modo ampio la libertà di religione, intesa quale diritto di ogni individuo di professare liberamente la propria fede e farne propaganda, nonché di esercitare in privato e in pubblico il culto e, all’articolo 8, riconosce che tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge;
nella Dichiarazione Onu del 1948 tutti gli Stati che ne fanno parte si impegnano a garantire non tanto e non solo una mera tolleranza religiosa verso le minoranze, bensì una piena libertà religiosa per tutte e per tutti;
dati recenti testimoniano che il 70 % della popolazione mondiale vive in Paesi caratterizzati da restrizioni o persecuzioni a causa della religione professata;
in Europa, e non solo, oltre alla cristianofobia, sono crescenti i fenomeni di antisemitismo e islamofobia, che vanno assolutamente contrastati con politiche di inclusione sociale;
le persecuzioni sono raramente coperte dall’attenzione dei media, che in ogni caso si concentrano sulle situazioni più note all’opinione pubblica, come quelle caratterizzanti la Cina, il Sudan e l’Afghanistan;
dal punto di vista geografico, la situazione più grave si registra nel Medio Oriente, nell’Africa Settentrionale e nell’Asia meridionale, dove persecuzioni religiose violente sono in atto in tutti i paesi e, di fatto, sono divenute la norma. In particolare, tutti paesi dell’Asia meridionale (Afghanistan, Bangladesh, Nepal, Pakistan, India e Sri Lanka) hanno registrato elevati livelli di persecuzione. La situazione è invece migliore nell’Africa subsahariana, nell’Europa e nell’emisfero occidentale, dove la libertà religiosa appare meglio tutelata;
il Parlamento italiano è impegnato a porre ogni attenzione affinché i propri atti siano esplicitamente orientati al massimo rispetto di tutte le fedi e di tutte le opinioni, oltre che a contrastare ogni forma di violenza;
al fine di scongiurare la prospettiva di uno scontro tra le civiltà e tra le identità culturali e religiose quale possibile e drammatico esito delle crisi culturali e spirituali del nostro tempo, il Parlamento è prioritariamente impegnato a contrastare attivamente ogni forma di intolleranza e fanatismo,
impegna il Governo:
ad attivarsi tramite i canali diplomatici sui governi che impediscono la libertà religiosa affinchè si adoperino a far cessare le persecuzioni religiose;
a rendersi promotore, nell’ambito dell’Unione europea e presso gli Organismi internazionali cui l’Italia partecipa, di iniziative volte a riaffermare i principi di libertà religiosa e di rispetto dei diritti civili, a favorire il dialogo tra i popoli e il dialogo interreligioso;
ad adoperarsi presso gli Stati europei, e nell’ambito della UE, al fine di ampliare il fronte di solidarietà contro le esortazioni alla violenza di esponenti del radicalismo di qualsiasi natura;
a dare continuità e rafforzare la politica estera italiana, con particolare riferimento alla cooperazione, per l’affermazione del diritto alla libertà religiosa e di parola, contro ogni persecuzione, in un’ottica di reciprocità, intendendosi quale libertà religiosa la libertà di praticare la propria fede, di cambiarla o di non averne alcuna.
FRATOIANNI, SCOTTO, KRONBICHLER