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La proroga degli Opg è una colpevole estensione delle sofferenze di centinaia di persone

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La nuova proroga alla chiusura definitiva degli OPG è una colpevole estensione delle sofferenze di centinaia di persone. Lo Stato e le Regioni hanno il dovere di mettere la parola fine all’esistenza di questi luoghi indegni. Dichiarano Ileana Piazzoni e Celeste Costantino, deputate di Sinistra Ecologia Libertà in seguito alla visita dell’OPG di Aversa. Abbiamo toccato con mano come la proroga di un altro anno della reclusione di centinaia di persone in questi luoghi, 145 solo nell’OPG di Aversa, significhi soltanto dilatare le loro sofferenze e rimandare, ancora una volta, il loro diritto a una vita dignitosa

Sinistra Ecologia e Libertà aveva acconsentito a malincuore a una prima proroga della chiusura degli OPG, ma a patto che questa fosse l’ultima e nel rispetto di determinate condizioni, per questo il rammarico espresso dal Presidente Napolitano è anche il nostro. Questo nuovo rinvio, motivato sostanzialmente per i ritardi delle Regioni nella costruzione delle strutture per l’esecuzione delle misure di sicurezza, dimostra come si sia barattata la sofferenza delle persone con la realizzazione di opere pubbliche.

La sola costruzione delle nuove strutture non garantisce di per sé l’obbligo per le Asl (contenuto nella scorsa legge di proroga) di sostenere il reinserimento sociale dei pazienti attraverso progetti terapeutico-riabilitativi individuali. Ma il rischio maggiore è che i termini di questa nuova proroga possano essere disattesi, innestando così un circolo vizioso. Le condizioni di vita degli internati e degli operatori, inoltre, sono inevitabilmente destinate a peggiorare considerando come la maggior parte delle risorse saranno destinate al completamento delle nuove strutture. Per scongiurare ciò lavoreremo in sede di conversione del decreto, consapevoli di come sia necessario fissare una data certa entro cui tutte le Regioni debbano presentare i progetti terapeutico-riabilitativi individuali degli internati, in modo da renderli il prima possibile esecutivi e che, a tal fine, siano potenziati i Dipartimenti di Salute Mentale.

L’abolizione definitiva degli OPG non può fare a meno di una imprescindibile modifica della legge penale in tema di misure di sicurezza, affinché si archivino i tragici effetti del doppio binario che separa, accentuando lo stigma, il destino del reo infermo di mente da quello del reo affetto da altre patologie o del reo sano. Solo attraverso queste azioni potremo chiudere per sempre la vergognosa pagina di storia italiana rappresentata dagli ospedali psichiatrici giudiziari”.