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Interrogazione al ministro Alfano sugli applausi ai condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi

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Interrogazione a risposta orale

Al Ministro dell’interno

Per sapere – premesso che:
durante la notte del 25 settembre 2005, nei pressi di viale Ippodromo a Ferrara, in uno scontro con quattro poliziotti (Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri), perdeva la vita il giovane diciottenne Federico Aldrovandi;

il decesso del giovane avvenne in seguito ad una colluttazione violenta nel corso della quale vennero anche spezzati due manganelli; la morte sopraggiunse per «asfissia da posizione» (con il torace schiacciato sull’asfalto dalle ginocchia dei poliziotti), e conseguente arresto cardio-respiratorio;

con sentenza emessa in data 21 giugno 2012, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo nei riguardi dei quattro poliziotti;

il 29 aprile al Grand Hotel di Rimini durante il congresso del sindacato di polizia SAP (sindacato autonomo di polizia), come testimoniato da numerosi servizi giornalistici, la quasi totalità dei delegati sindacali presenti in platea si alzava in piedi per dedicare cinque minuti di applausi, una vera e propria standing ovation, all’ingresso in sala dei quattro poliziotti condannati in via definitiva;

come li ha definiti il procuratore generale della Corte di Cassazione i poliziotti quella notte erano «schegge impazzite che hanno agito in una sorta di delirio»;

a parere degli interroganti gli applausi rivolti a quegli agenti che hanno commesso un crimine vergognoso sono un atto indegno, aggravato dalla circostanza che non sono avvenuti in un luogo qualsiasi ma al congresso nazionale del SAP, secondo sindacato in Italia per numero di iscritti tra le forze di polizia-:

se il Ministro interrogato non ritenga di dover intervenire con provvedimenti urgenti nei confronti di chi era presente al congresso;

se intenda intervenire, e con quali iniziative, affinché, a seguito di condanne definitive, episodi, quali quello esposto in premessa, non si verifichino più, posto che tali manifestazioni, oltre a costituire un’offesa per il dolore dei familiari di Federico Aldrovandi, non possono che minare l’essenza di uno dei pilastri della democrazia, come il sistema giudiziario, che ha da tempo già definito le responsabilità in relazione alla drammatica vicenda;

COSTANTINO, MIGLIORE, FRATOIANNI, FARINA, PAGLIA, SANNICANDRO, PILOZZI, KRONBICHLER

 

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