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Ieri ho visto Chiara

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Ieri ho visto Chiara. Vorrei poter dire di essere andata a trovarla ma purtroppo non è così. Si va in ospedale a trovare qualcuno che riesce ad interagire con te, se vai da una ragazza di 19 anni in coma l’unica cosa che puoi fare è guardarla e ascoltare le parole disperate dei suoi genitori che ti parlano di un pestaggio già annunciato. Sì, l’ha massacrata di botte e ridotta in fin di vita. E tu la guardi e ti senti così impotente, così fragile quando invece sei andata lì non solo a dare solidarietà alla famiglia ma a cercare di dare delle risposte ad una questione che non è privata ma è di tutte e di tutti. Allora ritorni allo sportello di Be Free che è aperto 24 ore su 24 proprio dentro il San Camillo e sai che quella è una delle risposte che si possono e che si devono dare.

Per questo ho chiesto alla Presidente della Camera Laura Boldrini di fermarsi in quella piccola stanza, di ascoltare oltre al dolore della mamma e del papà di Chiara, la forza delle operatrici dello sportello antiviolenza e la debolezza di un sistema. L’impegno è sempre lo stesso ma ogni giorno va rinnovato. Quante occasioni perse in questa legislatura, non permettiamolo ancora. La prevenzione è l’unico strumento che può contrastare il fenomeno della violenza. Abbiamo depositato una proposta di legge sull’introduzione sentimentale nelle scuole, la sua approvazione non deve e non può dipendere solo dalla politica istituzionale. C’è bisogno di una sana pressione sulle istituzioni per far capire che questo riguarda ancora una volta tutte e tutti.