Succede a Bari, due anni fa. Una guerra tra i boss Caracciolese e Fiore, con quattro morti ammazzati, spari con kalashnikov in mezzo alla folla durante il mercato e la messa. Tutto nasce per le avances di Caracciolese alla sorella del boss: un torto da lavare con il sangue.
“Delitto maturato per motivi passionali” hanno sentenziato il tribunale del Riesame, la Cassazione, il Gup. Pesanti condanne per i responsabili, ma la Giustizia non ha ritenuto ci fossero le condizioni per riconoscere l’”aggravante mafiosa”.
Insomma l’onore della famiglia, alla base dell’associazione mafiosa, non è sufficiente. Tutto ciò avviene nel 2015, insieme al “folclore” dei Casamonica e alle sparatorie a Napoli.