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Cucchi, Tutti sanno la verità, ma nessuno ha il coraggio di dirla in un aula di tribunale. #Tortura

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Uno dei tre carabinieri sotto inchiesta per la morte Stefano Cucchi è indagato per falsa testimonianza: la sua deposizione in appello è risultata in conflitto con i fatti accertati dai pubblici ministeri. Gli altri due militari, che pare quel giorno operassero in borghese, rischiano l’iscrizione nel registro degli indagati per le botte inflitte a Stefano.

Cucchi è stato picchiato più volte, dall’arresto fino alla detenzione. Lo dice il processo fino a questo punto. Tutti sanno la verità, ma nessuno ha il coraggio di dirla in una aula di tribunale. Noi chiediamo sia riconosciuto il reato di tortura per i pubblici ufficiali responsabili di questo scempio. Sarebbe il primo passo verso un Paese civile.

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Conflitto di interessi, ritardi inaccettabili. Evidente che non ci sia la voglia di produrre un testo condiviso

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I ritardi accumulati sul Ddl conflitto di interessi sono inaccettabili. Come forza politica non ci siamo limitati a presenziare alle riunioni del comitato ma abbiamo fatto pervenire agli altri componenti diversi materiali utili a portare avanti la discussione, senza però ricevere alcun feedback. Una presa in giro insomma.

Da inizio legislatura Sel ha presentato due proposte sul tema: una che prevede la modifica dell’articolo 54 della Costituzione e un’altra ancora più stringente che, per esempio, interviene anche nel caso in cui l’interesse economico privato del coniuge o di un parente del titolare di una carica pubblica possa condizionare l’esercizio delle sue funzioni. Entrambe, però, sono finora rimaste lettera morta.

Vista la situazione mi sembra di capire che non ci sia la voglia di produrre un testo condiviso. Per questo se alla prossima riunione, come crediamo, non ci sarà alcuna inversione di tendenza, tireremo le somme.

> L’articolo del Fatto Quotidiano

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In Veneto una mozione sulla fantomatica teoria del Gender. Il Governo quando metterà fine a queste voci infondate? #1oradamore

Ci risiamo. Dopo il ritiro dei libri educativi che rispettano le parità di genere da parte del sindaco di Venezia Brugnaro, dal Veneto arriva un’altra notizia davvero preoccupante: la giunta regionale ha votato a maggioranza una mozione priva di fondamento scientifico e completamente inventata sulla fantomatica teoria del gender. L’educazione contro gli stereotipi sarebbe responsabile, secondo i ventiquattro consiglieri che hanno votato a favore, di “sessualizzazione precoce, dipendenza dalla pornografia, aumento pedofilia”. Ciò è dimostrabile, a detta dei proponenti, a partire dalle esperienze di Inghilterra e Australia. Insomma un’altra pagliacciata degli ultra-cattolici che continuano a creare confusione e ad allarmare famiglie intere prima dell’inizio della scuola.

Il Governo quando metterà fine una volta per tutte a queste voci infondate? Il silenzio sul tema delle pari opportunità, della prevenzione al bullismo e agli stereotipi è davvero imbarazzante. Quando hanno intenzione di rispondere alle nostre innumerevoli interrogazioni parlamentari? Il 19 e 20 settembre a Roma si svolgerà “Educare alle differenze 2” organizzato dall’associazione Scosse, un luogo dove confluiscono esperienze da tutte le parti d’Italia. Se ci fosse un’informazione pulita sono sicura che anche alcuni passaggi normativi risulterebbero più semplici, dall’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole al riconoscimento delle unioni civili. #1oradamore

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#Migranti Questa è la strada giusta per l’integrazione

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Sabato ho visitato un ostello per rifugiati situato all’interno della Riserva naturale del lago di Penne, gestito da Arci e Wwf. Una bellissima esperienza di integrazione: ai ragazzi vengono insegnati l’italiano, i loro diritti, l’educazione ambientale. Mentre si impegnano quotidianamente in lavori di manutenzione, gestione dell’oasi, cura del verde.

Questa è la strada giusta. Insieme all’ulteriore appello di Papa Francesco per aprire le parrocchie di tutta Europa alle famiglie di profughi, oggi in marcia verso un futuro migliore.