È spiacevole per noi donne impegnate in politica rispondere a un’accusa di assenza o d’invisibilità. Leggere le critiche e le polemiche di questi giorni alla fotografia tutta al maschile di “Liberi e uguali” ferisce per una serie di ragioni di ordine politico ma anche sociale e culturale.
In generale perché quella accusa non va in profondità e utilizza in maniera strumentale una fotografia che in realtà rappresenta l’intero quadro politico italiano; in particolare perché ignora completamente il grande lavoro che faticosamente tante di noi hanno portato avanti in questa legislatura anche e proprio sulla “differenza”.[Read more]