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Migranti, a Tiburtina una situazione insostenibile. La prefettura monterà una struttura di prima accoglienza, ma serve al più presto l’aiuto del Governo

Stamattina ci siamo recati a Tiburtina per verificare le condizioni in cui vivono i migranti e i profughi e per portare beni di prima necessita’ raccolti da varie associazioni del quartiere romano con il contributo del circolo locale di Sel. Abbiamo trovato una situazione insostenibile e per questo abbiamo chiesto un incontro al prefetto Gabrielli, che prontamente ci ha incontrati.

Io, il capogruppo al Comune Gianluca Peciola e Cecilia D’Elia della segreteria nazionale ci siamo recati dal Prefetto di Roma Franco Gabrielli. Al Prefetto abbiamo rappresentato l’urgenza di trovare una soluzione ad una situazione molto pesante e non degna di un paese civile e la necessita’ di un maggiore coordinamento tra gli enti locali. Il prefetto ci ha comunicato che oggi verra’ montata una struttura a Tiburtina per accogliere circa 150 persone. Una prima risposta chiaramente insufficiente nei numeri ma che puo’ dare un minimo di sollievo almeno a donne, bambini e a quelli piu’ provati dal viaggio. E’ necessario un maggiore aiuto dal governo nazionale per risolvere una situazione che gia’ da tempo si sapeva si sarebbe verificata.

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Mafia Capitale, atto II. Governo ha fatto poco in questi mesi. Servono nuovi strumenti di welfare

Maltempo: su social network foto 'Shelf cloud' e doppio arcobaleno

Un altro tassello dell’organizzazione di Mafia Capitale è stato svelato oggi grazie al blitz dei Ros che ha portato a 44 nuovi arresti e 21 indagati a piede libero. Tra loro uomini politici di primissimo piano sia alla Regione Lazio che in Campidoglio.

Il gruppo riconducibile al boss Carminati e al suo braccio destro Salvatore Buzzi, conferma come il clan, nato e radicato a Roma, avesse come principale business quello della gestione dei migranti: una rete di cooperative sociali che, attraverso corruzione e tangenti, hanno ottenuto denaro pubblico e finanziamenti per centri e servizi. Fari accesi sul Cara di Mineo, dove in queste ore è in corso una perquisizione.

Tra i nomi degli arrestati spicca anche anche l’ex presidente del X Municipio Ostia, Andrea Tassone, territorio dove è stato riconosciuto a Roma il primo 416bis al clan Fasciani. Insomma come diciamo da tempo la Capitale è diventata un porto di mafie, ma il Governo Renzi è troppo preso dallo smantellamento della Costituzione e della scuola.

In questi sei mesi dall’inizio dell’inchiesta Mondo di mezzo ben poco è stato fatto dall’Esecutivo. Non basta prevedere nuovi reati o pene più pesanti: il sistema di Mafia capitale spiega benissimo come i clan stiano, grazie a soldi pubblici e politici corrotti, gestendo un welfare parallelo, offrendo servizi, organizzando le nostre vite e arruolando manovalanza.

È il momento di rimettere al centro una antimafia dei diritti, della giustizia sociale, che abbia in nuovi strumenti di welfare, come il reddito minimo garantito, la forza per contrastare culturalmente le mafie e la corruzione.

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Sgombero Scup, chi ha autorizzato la demolizione dell’immobile? Il Comune trovi subito una nuova sede per Scup e assicuri la continuità dei servizi

Stamattina è stato sgomberato e parzialmente demolito lo Scup, uno spazio sociale ben integrato nel quartiere, nato in un immobile abbandonato per più di dieci anni e sottratto ad una possibile speculazione edilizia. Nell’ottobre del 2013 ho presentato una interrogazione parlamentare che non ha mai ricevuto una risposta dal Governo. Avevo chiesto dei chiarimenti su un’operazione finanziaria di cessione a un privato dell’immobile di proprietà del Ministero dei Trasporti che appare poco trasparente e sulla volontà di cambiare destinazione d’uso allo stabile creando un’area commerciale che si è palesata con una richiesta che il Comune ha negato.
Oggi ho preso parte al presidio. E davanti alle mie richieste, che hanno portato al blocco delle ruspe, nessuno ha mostrato l’autorizzazione per la demolizione della struttura. Un immobile che sorge a pochi metri dalle mura aureliane è stato distrutto parzialmente senza i necessari permessi? Nessuno finora ci ha dato le risposte. Viene invocato un principio di legalità violandone un altro? O la demolizione è stata autorizzata da qualcuno?
Rimane il punto politico: Scup è da tempo un luogo di riferimento per il quartiere, grazie alla palestra popolare e alle decine di attività sociali e culturali che offre soprattutto ai bambini del territorio. Davanti a questo sgombero, il Comune provveda ad assicurare subito a Scup la continuità dei servizi e delle attività. Si trovi una nuova sede: non è possibile lasciare la cultura senza casa.
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