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#MafiaCapitale Roma ha bisogno di alzare la testa, ma anche di tanta pulizia e di tanta onestà intellettuale

Il 6 e 7 marzo di quest’anno, prima del funerale show dei Casamonica, associazioni, comitati, movimenti hanno organizzato più di 60 eventi a Roma dal titolo “Spiazziamoli” per dire “no” alle mafie e chiedere più diritti.

Certo, in quelle piazze con migliaia di persone, non c’erano le associazioni di categoria, non c’era Alfio Marchini, non c’erano tutte le figure istituzionali che saranno presenti domani alla manifestazione del Pd, ma è stata la prima grande reazione della città dopo Mafia Capitale.

Il mio partito ha aderito ad entrambe, quindi non posso essere tacciata di faziosità, ma una cosa la voglio dire: nessuno si può permettere di distribuire “patenti” antimafia e la piazza, si sa, è di tutti. Però la politica, e non solo, si misura per quello che ha fatto e anche per quello che non ha fatto.

Non ho bisogno di aspettare una sentenza della magistratura per individuare delle responsabilità e domani saranno in piazza tante figure che questa responsabilità ce l’hanno e fingere che non sia così è un errore. Roma ha bisogno di alzare la testa, ma anche di tanta pulizia e di tanta onestà intellettuale. E quest’ultime purtroppo, spesso e volentieri, latitano.

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Aiutiamoci tutti a non sprofondare in questa merda

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“Gabrielli è un porco comunista al servizio del Pd, attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco, arriveremo, l’olio di ricino te ne daremo tanto”. Questa frase è del vicepresidente del consiglio regionale delle Marche. Il motivo di questa minaccia (perché di questo si tratta anche se questo signore forse non se ne rende conto) è legato alla gestione di Casale San Nicola a Roma dove il Prefetto ha fatto rispettare ai cittadini di quel quartiere e a Casa Pound l’accoglienza di 19 profughi.

Ecco questo è lo stato delle istituzioni ma vi vorrei dire che è anche lo stato del Paese. Forse c’è stato un momento in cui vi poteva rassicurare pensare che il marcio fosse tutto dentro all’indefinita “politica” adesso che il marcio si respira dappertutto in casa, per strada, a scuola, sugli autobus… aprite gli occhi e aiutiamoci tutti a non sprofondare ulteriormente in questa merda.

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L’estrema destra guida gli ultimi scontri a Quinto e Roma contro i migranti. Il Governo intervenga

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A Quinto, Treviso, guidano la protesta i gruppi di Forza nuova e la Lega. A Roma nord, Casale San Nicola, è invece Casapound a fornire supporto alle proteste. Sono riscoppiati gli scontri per opporsi ai trasferimenti dei profughi.

Siamo davanti ad una scena già vista, purtroppo. È l’estrema destra a costruire i binari delle manifestazioni violente, a fomentare il disagio e a utilizzare i migranti come capri espiatori.

In Veneto il governatore Zaia getta benzina sul fuoco quando afferma che “stanno africanizzando la regione”. A Quinto i manifestanti hanno dato alle fiamme mobili, cibo e materassi. Un bottino ottenuto razziando le palazzine dove sono ospitati 101 profughi. “Ma non siamo razzisti”, viene ripetuto. Da tutti, come un mantra. Il contrario delle scene di solidarietà che abbiamo visto sulle scogliere di Ventimiglia e alla stazione Tiburtina di Roma.

Il ministro Alfano non stia a guardare: garantisca la piena fruizione degli alloggi da parte dei migranti, fermi questi assedi ingiustificati e soprattutto individui e isoli i movimenti xenofobi che stanno organizzando le proteste.

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Ancora intimidazioni ad Ostia. Nelle concessioni sul litorale romano si annidano le mafie e il riciclaggio.

WCENTER 0JGHBJQNEP imgtoiati190706165316_10 Francesco Toiati

Nuove intimidazioni a Ostia. Ieri una bomba carta contro il chiosco The One; il quarto attentato incendiario in due mesi.

I gestori dicono che la mafia non c’entra. Ma si tratta di un locale che due anni fa era stato completamente distrutto da un’altra esplosione. Anche quella non casuale.

Proprio domenica scorsa ho partecipato ad una iniziativa con l’assessore alla legalità Alfonso Sabella, delegato al municipio X. In quella occasione il componente della giunta ha assicurato che entro un anno non si parlerà più di varchi nel lungomare: le spiagge verranno liberate dalle mura che attualmente nascondono la vista del mare.

È evidente come le concessioni siano attualmente un business in mano alle mafie nel litorale romano, dove è stato riconosciuto il primo 416bis della Capitale. Bisogna gestire in maniera trasparente l’assegnazione delle concessioni balneari. Lì si annidano riciclaggio e interessi criminali.