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Question time, risposta inadeguata del Governo sulle condizioni del Cara di Crotone

Ieri durante il question time ho chiesto al Ministero dell’Interno di rispondere alla mia interrogazione parlamentare sulle condizioni in cui versa il Cara di Crotone. Alloggi privi dei più elementari requisiti igienici, senza riscaldamento, con materassi sudici e bagni fatiscenti. Uno stato vergognoso che ho visto con i miei occhi durante la mia visita qualche settimana fa.

La risposta del Ministero dell’Interno è stata come sempre del tutto inadeguata. Qui sotto potete leggere…

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I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno,

per sapere – premesso che:

in data 10 giugno 2014, alle ore 6,30 circa del mattino, presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, uno dei più grandi del nostro Paese, ha avuto luogo una protesta da parte dei richiedenti asilo diretta contro l’ente gestore, la cooperativa Auxilium, già oggetto di precedenti rivendicazioni in relazione alle condizioni di vita nel centro;

i migranti sono usciti dal Centro di accoglienza per richiedenti asilo e si son seduti a terra, in strada, con ciò bloccando il traffico sulla via Tiberina, la via di snodo che porta verso l’adiacente autostrada Roma-Firenze;

poco dopo l’inizio del blocco stradale, sulla via Tiberina, è arrivato un folto schieramento di forze dell’ordine: polizia, carabinieri, persino i militari di stanza al Centro di accoglienza per richiedenti asilo, in assetto anti-sommossa;

come anche riportato in un articolo (con foto e video) di « Dinamopress.it», non sarebbe stato avviato alcun tentativo di interlocuzione con i migranti – nel frattempo esposti alle intimidazioni degli automobilisti – né di mediazione, da parte degli agenti o responsabili dell’ente gestore, rispetto alle istanze dei richiedenti asilo in mobilitazione;

alcuni attivisti delle reti antirazziste e della redazione di « Dinamopress», presenti sul posto, sono stati identificati e invitati ad allontanarsi;

dopo le ore 8,00 del mattino, gli agenti hanno iniziato a trascinare via di peso le donne e gli uomini seduti a terra, e di lì a breve è partita la carica da parte delle forze dell’ordine. I richiedenti asilo sono stati inseguiti e malmenati – buttati a terra, trascinati per i capelli, presi a pugni e calci – lungo tutto il tragitto che porta verso i cancelli del Centro di accoglienza per richiedenti asilo, sotto gli occhi degli attivisti man mano arrivati da Roma;

risulterebbe che almeno quattro di loro sono stati portati via; la carica è proseguita fin davanti ai cancelli dei Centro di accoglienza per richiedenti asilo e, stando a quanto riferito via telefono dai migranti dall’interno del centro, alle ore 9,00, l’intervento delle forze dell’ordine in assetto antisommossa si sarebbe portato fin dentro la struttura;

a parere degli interpellanti, quanto accaduto non può non apparire particolarmente grave, ed è assolutamente necessario fare chiarezza sulla dinamica e le procedure avviate in tale occasione dalle forze di polizia nei confronti dei migranti –:

quali siano le informazioni e gli orientamenti del Ministro interrogato circa i fatti riferiti in premessa;

se sia stata conforme alle norme la condotta delle forze dell’ordine nei confronti dei richiedenti asilo del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto che, in occasione di una protesta assolutamente pacifica, avrebbero usato violenza nei confronti dei migranti;

quale sia il numero dei migranti feriti e la tipologia delle ferite stesse;

quali iniziative disciplinari si intendano adottare nei confronti di eventuali responsabili, e in quali tempi;

quali iniziative intenda adottare affinché simili fatti non abbiano più a ripetersi.

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Costantino, Daniele Farina, Piazzoni, Migliore, Fratoianni, Kronbichler, Duranti, Melilla, Pannarale, Ricciatti, Scotto

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Question time al ministro Alfano sulle intimidazioni ai sindaci calabresi di Benestare (Rc) e Marano Marchesato (Cs)

Domani, durante il question time a Montecitorio, chiederemo al Ministro degli Interni quali iniziative intenda adottare per assicurare protezione agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato. Vogliamo che sia fatta luce sulla natura e l’origine delle minacce hanno ricevuto nelle settimane scorse.

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Al Ministro dell’Interno

Premesso che:

– Nella tarda serata del 18 maggio 2014 l’auto del padre di Rosario Rocca, sindaco di Benestare, in provincia di Reggio Calabria, è stata incendiata da ignoti. Il Primo cittadino, che si è ricandidato alla guida del Comune, stava tenendo un comizio elettorale, in contrada Belloro, mentre persone ignote hanno appiccato il fuoco all’automobile del genitore;

– Non è la prima volta che il sindaco Rocca e la sua famiglia sono oggetto di intimidazioni. A febbraio dello scorso anno, infatti, la sorella del Primo cittadino subiva l’incendio della propria auto. Mentre lo scorso ottobre fu proprio il sindaco a subire un’intimidazione analoga, in seguito alla quale presentò le proprie dimissioni dall’incarico, denunciando la situazione di totale abbandono in cui era costretto ad amministrare, salvo poi decidere, una quindicina di giorni dopo, di ritirare coraggiosamente le proprie dimissioni e proseguire nel cammino amministrativo;

– Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2014, a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza, le autovetture del sindaco Eduardo Vivacqua e dell’ assessore Domenico Carbone sono state incendiate, sotto le rispettive abitazioni. All’interno sono state rinvenute anche due buste chiuse con proiettili e fiori. Lo stesso contenuto è stato trovato anche all’interno di un plico collocato sul parabrezza dell’auto del vicesindaco Giuseppe Belmonte. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di individuare tre sospettati che sono stati accompagnati nella caserma di Cosenza.

– Negli ultimi tre anni gli atti d’intimidazione ai danni di amministratori si sono moltiplicati, con un incremento del 66% che ha colpito soprattutto i sindaci della Calabria.

Per sapere:
quali iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo per assicurare al più presto una doverosa protezione agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato, nonchè per contribuire a fare luce sulla natura e l’origine degli atti intimidatori illustrati in premessa.

Aiello, Carbone, Costantino, Fava, Lacquaniti