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PROPOSTA DI LEGGE
di iniziativa delle deputate CostantinoDi Salvo, Nicchi, Pellegrino, Melilla, Pannarale, Piazzoni, Duranti, Ricciatti

La Ratifica della Convenzione di Istanbul da parte dell’Italia ha riaperto nelle sedi istituzionali il dibattito sul fenomeno della violenza sulle donne. È sicuramente un grande passo in avanti sia sul piano simbolico che materiale ma per darle piena attuazione ha bisogno di conseguenti interventi di integrazione e modificazione della legislazione e della regolamentazione nazionali che consentano la realizzazione degli obiettivi e delle misure da essa recati. Tra questi un ruolo fondamentale potranno svolgerlo progetti di formazione culturale che accompagnino i percorsi scolastici delle ragazze e dei ragazzi, a partire dal ciclo della scuola media inferiore, fornendo adeguati strumenti di comprensione e di decostruzione critica dei modelli dominanti tuttora alla base delle relazioni tra i sessi.

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Archeologi_al_lavoro.1195719207Oggi con Nicola Fratoianni e Giancarlo Giordano, miei colleghi in Commissione Cultura, abbiamo depositato la proposta di legge per la ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela del patrimonio archeologico firmata dal nostro Paese a La Valletta nel 1992. A 21 anni di distanza infatti solo l’Italia e San Marino, tra i firmatari, non l’hanno ancora ratificata. Mentre ben 41 Stati membri del Consiglio d’Europa hanno già reso operativo l’accordo sul proprio territorio.

In questi anni è stato accumulato un ritardo nella modernizzazione dell’archeologia, che ha mortificato le competenze del settore e messo fortemente in discussione il ruolo di leadership dell’Italia nel campo della tutela, che un tempo le era internazionalmente riconosciuto.

La Convenzione ha come obiettivo primario la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico nelle politiche urbane e di pianificazione: riguarda principalmente le modalità di collaborazione tra archeologi, urbanisti e pianificatori. Formula degli orientamenti sul finanziamento dei lavori di scavo, di ricerca e di pubblicazione di risultati ottenuti.

Nel corso della XIII legislatura era stato proposto al Senato un disegno di legge di ratifica che non ha avuto seguito. Alla stessa maniera gli ex ministri per i Beni e le Attività Culturali, tra cui l’ultimo in ordine di tempo Lorenzo Ornaghi, hanno sempre inserito la ratifica della Convezione tra le priorità del dicastero, ma senza mai darvi seguito. Una petizione dell’ANA (Associazione nazionale archeologi) del settembre 2011 ha raccolto oltre 1800 firme a sostegno della richiesta di ratifica della Convenzione da parte dell’Italia.

La Convenzione, che ha sostituito la precedente Convenzione di Londra del 1969, ha come obiettivo primario la conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico nelle politiche urbane e di pianificazione: riguarda principalmente le modalità di collaborazione tra archeologi, urbanisti e pianificatori. Formula degli orientamenti sul finanziamento dei lavori di scavo, di ricerca e di pubblicazione di risultati ottenuti. Inoltre il testo si occupa anche di accesso del pubblico, in particolare ai siti archeologici, e delle attività educative da sviluppare affinché la pubblica opinione conosca e apprezzi il valore del patrimonio archeologico. Non ultimo, la Convenzione disegna un quadro istituzionale per una cooperazione paneuropea in materia di patrimonio archeologico, il che implica uno scambio sistematico di esperienze e di esperti tra i diversi Paesi.

La ratifica della Convenzione de La Valletta sarà un potente stimolo per il futuro riordino della materia. Garantirà numerosissimi benefici in termini di miglioramento dell’azione di tutela del patrimonio archeologico e la creazione di nuovi posti di lavoro.

> Il testo della Convenzione
Il pdf con la proposta di legge

 

Riparte-il-Futuro[1]Duecentocinquantamila italiani ci chiedono a gran voce di modificare la legge 416 ter sul voto di scambio politico-mafioso. Un atto importante che ci farebbe intraprendere la vera strada contro la corruzione e permetterebbe all’Italia di mettersi al pari degli altri paesi europei. Sarà  il primo grande risultato che otterremo nell’intergruppo braccialetti bianchi, composto da 250 parlamentari che hanno aderito alla campagna ‘Riparte il futuro’ promossa da Libera e don Luigi Ciotti.
Il voto di scambio politico-mafioso non avviene solo mediante denaro, ma spesso l’alleanza si basa su appalti pubblici, posti di lavoro, informazioni riservate. Siamo riusciti già a calendarizzare la modifica della norma, che speriamo venga discussa già a luglio in aula. Vogliamo dare un segnale concreto il più presto possibile. La politica dirà in questo modo delle parole chiare sugli strumenti legislativi per combattere i clan e la corruzione. L’antimafia dovrà essere il prerequisito dell’agire politico, su tutte le questioni riguardanti la vita delle persone, come per esempio l’economia, il lavoro, l’ambiente e la sanità.
Articolo

Proposte di legge presentate come cofirmatario

  • Abrogazione dell’articolo 8 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, recante disposizioni in materia di sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità (577)
    (presentata il 27 marzo 2013, annunziata il 2 aprile 2013)
  • Abrogazione dell’articolo 10-bis del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, concernente il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato (586)
    (presentata il 28 marzo 2013, annunziata il 2 aprile 2013)
  • Abrogazione della legge 5 dicembre 2005, n. 251, recante modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione (587)
    (presentata il 28 marzo 2013, annunziata il 2 aprile 2013)
  • Introduzione dell’articolo 608-bis del codice penale e altre disposizioni concernenti il reato di tortura (588)
    (presentata il 28 marzo 2013, annunziata il 2 aprile 2013)