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Non era scontato, e lo sappiamo bene per avere girato l’Italia in campagna elettorale, riuscire a superare lo sbarramento del 4%. È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta e da qui dobbiamo riprendere i nostri ragionamenti.
Così, senza enfatizzare troppo un risultato che ci consegna la sopravvivenza, possiamo dopo queste Europee andare avanti con nuove consapevolezze: un Pd al 41%, un M5S ridimensionato, la scomparsa di Scelta civica e un Nuovo Centro Destra che ha rischiato di non vedere la propria rappresentanza nel Parlamento europeo.

Un quadro inedito che avrebbe imposto delle riflessioni e non delle accelerazioni irresponsabili. Per questo non apprezzo la corsa a chi arriva prima scattata in queste ore: da una parte il richiamo a un soggetto unico con il Pd dall’altro l’immagine di una costituente per Tsipras che si vuole far nascere già rintracciando una direzione prestabilita. Le dichiarazioni dei garanti che porgono la mano al M5S o i giudizi pesanti nei confronti del Pd infatti stanno producendo un effetto boomerang ancora prima di capire come si trasformeranno le politiche nel nostro Paese e in Europa.

È impraticabile sostenere in questo momento il Governo e, per questo, bisogna continuare a stare all’opposizione. Rifuggiamo però la logica pregiudiziale nei confronti di provvedimenti che possono migliore le condizioni di vita delle persone solo perché a proporli è Matteo Renzi (es. le 80 euro). Penso che Sel non debba perdere la vocazione con cui è nata: bisogna prendere atto perciò di tutte le novità che ci sono in campo e avere la possibilità di interloquire e costruire alla luce dei nuovi elementi di questa fase politica inedita. Non dobbiamo perdere mai di vista il senso del nostro fare politica. Come dice Vendola, “non possiamo pensare davvero che quel 41% non parli anche a noi”. La lista Tsipras ce l’ha fatta, ma adesso anche Sel ce la deve fare.

In questa campagna elettorale abbiamo visto un partito che si è rimesso in gioco. Ecco perché questo partito adesso ha il diritto di confrontarsi, di capire e deve avere anche la possibilità di farlo con la maturità che si deve a un soggetto che al suo congresso ha deciso come collocarsi alle elezioni europee, ma non ha deciso con quella scelta di sciogliersi in un altro soggetto politico. Vale per il Pd e vale per la costituente Tsiprasiana.

Le elezioni sono passate, la fase che si apre è piena di incognite e oggi abbiamo la possibilità – senza fiato sul collo – di analizzare e di elaborare un percorso. Le precipitazioni, gli aut aut, gli annunci, le scomposizioni, e le fascinazioni facili stanno compromettendo tutto quello che abbiamo costruito. Non possiamo permettercelo: c’è un mondo fatto di persone in carne e ossa che ce lo chiede.

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Question time al ministro Alfano sulle intimidazioni ai sindaci calabresi di Benestare (Rc) e Marano Marchesato (Cs)

Domani, durante il question time a Montecitorio, chiederemo al Ministro degli Interni quali iniziative intenda adottare per assicurare protezione agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato. Vogliamo che sia fatta luce sulla natura e l’origine delle minacce hanno ricevuto nelle settimane scorse.

BENESTAREQUESTION TIME

Al Ministro dell’Interno

Premesso che:

– Nella tarda serata del 18 maggio 2014 l’auto del padre di Rosario Rocca, sindaco di Benestare, in provincia di Reggio Calabria, è stata incendiata da ignoti. Il Primo cittadino, che si è ricandidato alla guida del Comune, stava tenendo un comizio elettorale, in contrada Belloro, mentre persone ignote hanno appiccato il fuoco all’automobile del genitore;

– Non è la prima volta che il sindaco Rocca e la sua famiglia sono oggetto di intimidazioni. A febbraio dello scorso anno, infatti, la sorella del Primo cittadino subiva l’incendio della propria auto. Mentre lo scorso ottobre fu proprio il sindaco a subire un’intimidazione analoga, in seguito alla quale presentò le proprie dimissioni dall’incarico, denunciando la situazione di totale abbandono in cui era costretto ad amministrare, salvo poi decidere, una quindicina di giorni dopo, di ritirare coraggiosamente le proprie dimissioni e proseguire nel cammino amministrativo;

– Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2014, a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza, le autovetture del sindaco Eduardo Vivacqua e dell’ assessore Domenico Carbone sono state incendiate, sotto le rispettive abitazioni. All’interno sono state rinvenute anche due buste chiuse con proiettili e fiori. Lo stesso contenuto è stato trovato anche all’interno di un plico collocato sul parabrezza dell’auto del vicesindaco Giuseppe Belmonte. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di individuare tre sospettati che sono stati accompagnati nella caserma di Cosenza.

– Negli ultimi tre anni gli atti d’intimidazione ai danni di amministratori si sono moltiplicati, con un incremento del 66% che ha colpito soprattutto i sindaci della Calabria.

Per sapere:
quali iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo per assicurare al più presto una doverosa protezione agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato, nonchè per contribuire a fare luce sulla natura e l’origine degli atti intimidatori illustrati in premessa.

Aiello, Carbone, Costantino, Fava, Lacquaniti

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Interrogazione sulle intimidazioni subite dal sindaco di Benestare e dagli amministratori di Marano Marchesato

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Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro dell’interno.
— Per sapere –
premesso che:

– Nella tarda serata del 18 maggio 2014 l’auto del padre di Rosario Rocca, sindaco di Benestare, in provincia di Reggio Calabria, è stata incendiata da ignoti. Il Primo cittadino, che si è ricandidato alla guida del Comune, stava tenendo un comizio elettorale, in contrada Belloro, mentre persone non conosciute hanno appiccato il fuoco all’automobile del genitore.

– Non è la prima volta che il sindaco Rocca e la sua famiglia sono vittime di intimidazioni. A febbraio dello scorso anno, infatti, la sorella del Primo cittadino subiva l’incendio della propria auto. Mentre lo scorso ottobre fu proprio il sindaco a subire un’intimidazione analoga, in seguito alla quale presentò le proprie dimissioni dall’incarico, denunciando la situazione di totale abbandono in cui era costretto ad amministrare, salvo poi decidere, una quindicina di giorni dopo, di ritirare coraggiosamente le proprie dimissioni e proseguire nel cammino amministrativo.

– Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2014, a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza, le autovetture del sindaco Eduardo Vivacqua e dell’ assessore Domenico Carbone sono state incendiate, sotto le rispettive abitazioni. All’interno sono state rinvenute anche due buste chiuse con proiettili e fiori. Lo stesso contenuto è stato trovato anche all’interno di un plico collocato sul parabrezza dell’auto del vicesindaco Giuseppe Belmonte. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di individuare tre sospettati che sono stati accompagnati nella caserma di Cosenza.

– Negli ultimi tre anni gli atti d’intimidazione ai danni di amministratori si sono moltiplicati, con un incremento del 66% che ha colpito soprattutto i sindaci della Calabria.

Quali misure intenda adottare il Ministero dell’Interno, affinché agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato venga garantita la necessaria serenità per proseguire l’impegno amministrativo.
Quali misure intenda adottare il Ministero dell’Interno affinché i suddetti amministratori che hanno subito pesanti intimidazioni, abbiano la necessaria protezione.
Come intenda, il Ministero dell’Interno, monitorare la prosecuzione delle indagini, affinché venga fatta al più presto la dovuta chiarezza sulla natura e l’origine dei sopra descritti atti intimidatori e ne siano identificati gli autori.

Aiello, Carbone, Costantino, Fava, Lacquaniti

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Interpellanza urgente 2-00542
presentata da
COSTANTINO Celeste
testo di
Martedì 13 maggio 2014, seduta n. 227

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’economia e delle finanze,
il Ministro dell’interno,

per sapere – premesso che:

la delibera della giunta regionale del Lazio 1614/2001 recante «Disposizioni normative per i soggetti affetti da nefropatie in trattamento dialitico» prevede che le ASL, qualora l’assistito sia nell’impossibilità di raggiungere i centri di cura con mezzi di trasporto pubblico e/o privato, debbano provvedere con mezzi idonei: pulmini collettivi e autolettighe;

non tutte le ASL sono tuttavia dotate di tali servizi, e in ogni caso, ove esistenti, spesso risultano insoddisfacenti a causa del numero esiguo di persone trasportabili definite dagli importi delle gare d’appalto;

la regione Lazio prevede, per i residenti con la documentazione secondo la normativa, la possibilità di richiedere alla ASL di appartenenza i contributi per il viaggio con mezzo pubblico, il viaggio mediante auto privata, per il trasporto mediante autovettura con un accompagnatore familiare, per il trasporto mediante auto pubbliche (taxi), pulmino collettivo e autolettiga;

tra le realtà impegnate su questa delicata problematica figurano l’Associazione Lazio Dializzati Onlus, organizzazione operante a Latina, che effettuano servizio di trasporto con pulmino e ambulanza da e per i centri dialisi pubblici (ospedale S. Maria Goretti), nonché pubblici/privati di Latina città e provincia, con passaggi su Roma;

da notizie di stampa risulta che su un’ambulanza delle citate Onlus – come noto, in quanto organizzazione non lucrativa d’utilità sociale, anche destinataria del 5 per mille – sarebbe stato affisso materiale elettorale a sostegno di un candidato del «Nuovo Centro Destra» al Parlamento europeo;

i pulmini e le ambulanze, come intuibile, entrano ed escono dagli ospedali e da strutture sanitarie private più volte al giorno, trasportando numerosi pazienti, soprattutto anziani con pluripatologie che, usufruendo per necessità del servizio di trasporto delle citate associazioni, di troverebbero, di fatto – e anche loro malgrado – a fare campagna elettorale per un candidato alle elezioni europee;

il decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, recante «Riordino della disciplina tributaria degli enti non commerciali e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale» prevede che le ONLUS debbano perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale o comunque finalità inerenti a quelle di solidarietà sociale;

è del tutto evidente che la propaganda elettorale non rientra tra le attività, in ogni caso esulando dalle finalità di solidarietà sociale caratterizzanti le Onlus, peraltro espressamente indicate all’articolo 10 del decreto legislativo n. 460 del 1997 –:
di quali informazioni disponga il Governo in merito a quanto descritto in premessa e quali siano gli orientamenti in proposito;
se non ritenga di dover intervenire con urgenza in relazione ad una situazione che appare in contrasto con quanto previsto dalla legge 460 del 1997 e che vede pazienti utenti del servizio di trasporto delle due Onlus citate effettuare, di fatto, campagna elettorale per un candidato alle elezioni europee, indipendentemente dalla loro volontà;

in caso affermativo, quale tipo di iniziativa intenda intraprendere e con quali tempi.

Costantino, Piazzoni, Migliore, Duranti, Pilozzi, Ricciatti