Articolo

Non è più possibile perdere tempo sul riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali

mef

L’Ncd di Alfano non sa più come ostacolare il ddl sulle unioni civili. Oltre i pretestuosi veti morali ha cercato di bloccare la discussione adducendo motivi economici: secondo il partito di centrodestra al governo, la legge costerebbe ai contribuenti 40 miliardi di euro! Un calcolo fuori da ogni logica, smentito ieri proprio dal Ministero dell’Economia che ha comunicato le stime ufficiali: 3,5 milioni di euro per il 2016, 6 per il 2017.

Basta con questo teatrino. Non è più possibile perdere tempo sul riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali.

Articolo

Subito #unionicivili. La condanna Corte Ue dimostra ancora una volta l’arretratezza del nostro Governo. Si voti immediatamente. #LoveWins

big-picture-gay-marriage.widea

Nel giro di 24 ore la Corte di Strasburgo e la Corte di Cassazione hanno svelato il volto medievale della nostra politica. Da un lato la condanna per il non riconoscimento delle unioni gay, dall’altro la sentenza che ribadisce la non necessarietà di una operazione per cambiare sesso all’anagrafe.

A dimostrazione che l’Italia, e i suoi rappresentanti al governo, non riescono a portare a termine nessun cambiamento sostanziale senza indicazioni da parte della magistratura o dell’Europa.

Oggi è comunque una giornata felice per tante e tanti che vedono finalmente il riconoscimento dei loro diritti. Lo chiediamo da anni e speriamo che la maggioranza recepisca immediatamente queste indicazioni. Le leggi le abbiamo depositate da tempo, basta semplicemente un voto. #LoveWins

 

Articolo

Cannabis, unioni civili, testamento biologico ed educazione sentimentale. Per una vera riforma per il riconoscimento di diritti sociali

l43-camera-deputati-montecitorio-120522185812_big

Abbiamo una grandissima opportunità. Esiste un gruppo trasversale in Parlamento che vuole portare avanti alcune proposte laiche, condivise e importanti: la legalizzazione della cannabis, la legge sull’eutanasia e il testamento biologico, le unioni civili, l’introduzione dell’educazione all’affettività nelle scuole. Un pacchetto di leggi che costituirebbe il cuore di una vera riforma, quella del riconoscimento di diritti che finora sono stati negati e della creazione di nuovi strumenti di prevenzione contro le mafie, le violenze di genere e l’omofobia.

Finora sono tutte proposte sulla carta. Ma sulla scorta del consenso ottenuto in questi giorni dall’intergruppo sulla cannabis, possiamo creare le condizioni nel Paese per far diventare ancora più popolari questi temi. Bisogna superare i dibattiti ideologici e dare finalmente risposte a delle questioni sociali molto rilevanti.

Articolo

Legalizziamo la cannabis: un duro colpo per gli affari e il consenso delle mafie

Cannabis_staver_0911362524706

Faccio parte dei 218 parlamentari che hanno firmato la proposta di legge dell’intergruppo per la legalizzazione della cannabis. Mentre nel mondo tanti Stati hanno già fatto questo passo, da noi forti resistenze culturali non hanno mai permesso un confronto libero da ideologie e pregiudizi.

Il testo dell’intergruppo raccoglie molti degli aspetti che avevamo già presentato nella proposta di Sel. Nascita dei cannabis social club, coltivazione in casa fino a cinque piante, autorizzazione per la vendita in negozi dedicati forniti di licenza dei Monopoli, una parte dei proventi per il fondo nazionale per la lotta alla droga.

La legalizzazione sarebbe un duro colpo per le mafie, che gestiscono questo affare che vale tra i 15 e i 30 miliardi di euro nel nostro Paese. I clan controllano i nostri territori proprio con la detenzione e lo spaccio, ottenendo un grande consenso sociale generato dal welfare parallelo che hanno costruito nel silenzio delle istituzioni.

Negli Stati che hanno legalizzato la marijuana non è affatto cresciuto il numero dei consumatori né è aumentato l’impatto sociale e sanitario connesso al consumo. A crescere è stato solo il reddito legale e il gettito fiscale.