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Migranti, riportiamo il dibattito nella giusta direzione: diritto asilo, #mafiacapitale, Dublino III e #filierasporca

Era inevitabile che si assistesse a questo raccapricciante teatrino della Lega dopo i fatti di Palagonia. I fomentatori di razzismo si sono sfregati fin da subito le mani davanti all’arresto del diciottenne ivoriano ospite del Cara di Mineo e al momento presunto omicida dei coniugi Solano. Di colpo sono stati cancellati dal dibattito pubblico i temi che invece il Governo dovrebbe affrontare immediatamente, anche con il sostegno di tutte le forze politiche in campo. Parliamo del diritto d’asilo europeo, del superamento di Dublino III, del nuovo “muro” inglese, del sistema Mafia capitale nella gestione dei migranti, dell’apertura dei canali umanitari dopo le innumerevoli tragedie del Mediterraneo, della lotta al caporalato e alla schiavitù in agricoltura. Non sono “altri” temi, ma è il contesto, complesso e stratificato, della questione migranti nel nostro Paese.

Riportiamo il dibattito nella giusta direzione. Il Governo intervenga immediatamente in sede europea, prenda una posizione chiara e spenga in fretta i fuochi degli xenofobi. A meno che non voglia rendersi complice di questa spregevole caccia al nero.

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C’è chi continua a chiamarla emergenza migranti, anche in queste ore.

C’è chi continua a chiamarla emergenza migranti, anche in queste ore. Ore in cui nel naufragio al largo della Libia potrebbero essere morti duecento uomini e donne, in fuga da guerre, prevaricazioni, torture. Ore in cui, tra i migranti che lavorano in Italia, si registra la terza morte nelle campagne: un uomo tunisino dopo otto ore di fatica è crollato a terra nelle vigne di Polignano. Viveva da anni a Fasano con moglie e quattro figli. Si cerca ancora di capire se lavorava in nero o con regolare contratto.

L’Europa non dimostra nemmeno un briciolo di umanità, nascosta dietro le mura della sua fortezza. Nessuno ascolta il nostro appello per l’apertura dei corridoi umanitari, né sulla trasparenza e tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli, spesso provenienti da sfruttamento nei campi. Sono facce della stessa medaglia. E non possiamo non pensarci quando anche stasera vedremo l’uva sulle nostre tavole dopo cena. #filierasporca

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Mohamed, morto per raccogliere i pomodori che compriamo al supermercato #FilieraSporca

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Mohamed, 47 anni proveniente dal Sudan, è morto mentre raccoglieva i pomodori nelle campagna di Nardò. Lavorava in nero: 3,5 euro per ogni cassone di 3 quintali. Si è accasciato dopo 12 ore sotto il sole, a 42 gradi.

Non è un fatto di cronaca. È l’ennesima morte per schiavitù e caporalato. Nell’anno dell’ipocrita vetrina di Expo è questa la realtà del nostro Paese: molti dei prodotti che acquistiamo al supermercato provengono da una #filierasporca, fatta di sfruttamento nei campi e grandi guadagni per le multinazionali dell’agricoltura. Esistono degli strumenti – proposti da Terra! onlus​, Associazione daSud​ e terrelibere.org​ – per contrastare la schiavitù nei campi, il ministro Maurizio Martina​ è pronto a discuterli?

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Migranti, la finta Europa della solidarietà: forte con i più deboli

Renzi e Alfano litigano per intestarsi il merito della sostituzione del prefetto di Treviso dopo gli scontri di Quinto. Cercando di spostare l’attenzione dalla sonora sconfitta rimediata in Europa sulle quote #migranti. Una trattativa fallimentare che ha visto quasi tutti i Paesi fare dei passi indietro: la finta Europa della solidarietà, quella che vuole diventare unione politica, non riuscirà a dare accoglienza a 40mila migranti. Forti con i più deboli.

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