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Grazie al #Jobsact sono aumentate sia la precarietà che le diseguaglianze tra Nord e Sud

stoprecarita

Finisce agosto e riapre ufficialmente il dipartimento propaganda del Governo. Ieri i dati Istat sono stati comunicati alla maniera di Renzi: trasformati in videomessaggi e slide che vogliono dimostrare le capacità taumaturgiche del #jobsact. In crescita Pil, numero occupati e il grande effetto traino degli ultracinquantenni dicono dall’Esecutivo.

Ad una analisi più profonda invece siamo davanti alla cristallizzazione delle diseguaglianze di questo Paese: a livello territoriale il tasso di disoccupazione tra Sud (20,2%) e Nord (7,9%) dimostra come l’Italia sia davvero lontana dalla “crescita” tanto sbandierata.

I tanto rivendicati posti di lavoro non corrispondono a nuova occupazione ma alla trasformazione dei vecchi contratti precari in fiammanti contratti a tutele crescenti (quelli senza art. 18 per intenderci, diritto sgradito alle aziende care a Renzi). Chi ci guadagna? Ovviamente solo le imprese, forti di nuovi sussidi e sgravi, mentre il #jobsact produce lavoro dipendente scadente e ancora più ricattabile.

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C’è chi continua a chiamarla emergenza migranti, anche in queste ore.

C’è chi continua a chiamarla emergenza migranti, anche in queste ore. Ore in cui nel naufragio al largo della Libia potrebbero essere morti duecento uomini e donne, in fuga da guerre, prevaricazioni, torture. Ore in cui, tra i migranti che lavorano in Italia, si registra la terza morte nelle campagne: un uomo tunisino dopo otto ore di fatica è crollato a terra nelle vigne di Polignano. Viveva da anni a Fasano con moglie e quattro figli. Si cerca ancora di capire se lavorava in nero o con regolare contratto.

L’Europa non dimostra nemmeno un briciolo di umanità, nascosta dietro le mura della sua fortezza. Nessuno ascolta il nostro appello per l’apertura dei corridoi umanitari, né sulla trasparenza e tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli, spesso provenienti da sfruttamento nei campi. Sono facce della stessa medaglia. E non possiamo non pensarci quando anche stasera vedremo l’uva sulle nostre tavole dopo cena. #filierasporca

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Il Sud Italia è più povero della Grecia. Renzi come risponde ai dati dello #Svimez? Semplicemente chiedendo di smetterla con i piagnistei

Al Sud nessuno piange, anche davanti ad un crollo economico, sociale, occupazionale, demografico senza precedenti. C’è però sicuramente chi ride: le mafie che investono senz’altro molto di più al Nord ma che continuano a controllare i territori con piccole grandi elemosine. Senza lavoro e servizi, riempiono gli spazi con i loro favori creando un ormai debole welfare parallelo per i cittadini.

Oltre ad investimenti mirati servirebbe immediatamente il reddito minimo garantito, anche in funzione antimafia per uscire dal bisogno e dal ricatto della povertà. Ma questo Governo continua, colpevolmente, a considerarlo come un provvedimento assistenzialista. Valutazione sbagliatissima, in un’Europa in cui solo noi e la Grecia, guarda caso, non abbiamo questo essenziale strumento di welfare.

salernoreggio

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Ecco perché il Governo Renzi è nemico delle donne. #Jobsact

Oggi su Il Garantista spiego perché il Governo Renzi è nemico delle donne. Dai 42mila posti di lavoro persi in un solo mese alla totale mancanza di una strategia trasversale per eliminare disparità e discriminazioni. L’occupazione femminile e le pari opportunità non si ottengono pensando alle forme contrattuali più utili alle aziende che hanno dettato il #‎jobsact. Serve ciò che manca da troppo tempo: un approccio strutturale che si occupi di tutti i settori in cui di fatto le donne non godono degli stessi diritti degli uomini.RASSEGNA SEL 1 APRILE-27