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Il decreto Colosseo rappresenta il governo Renzi

A inizio ottobre i turisti sono rimasti fuori dalla Villa della Regina a Torino perché ospitava i giovani manager del programma di formazione di Unicredit.
E ancora qualche mese fa la Biblioteca nazionale di Firenze ospitava una sfilata di moda.
La Reggia di Venaria è stata sbarrata con 3 ore d’anticipo per organizzare una imbarazzante festa in costume.
Il Museo diocesano di Milano ha fatto corsi di pilates.
Santa Maria della Scala a Siena chiude per un banchetto di banchieri internazionali.

E qui che fine fa la tutela del turista e la dignità dei beni culturali? Vale solo per il Colosseo?
L’affitto ai privati del patrimonio storico e artistico nazionale non è regolamentato in compenso da oggi in poi vengono privati del diritto allo sciopero i lavoratori.

Questo è il decreto Colosseo e questo è il Governo Renzi.

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#Migranti Questa è la strada giusta per l’integrazione

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Sabato ho visitato un ostello per rifugiati situato all’interno della Riserva naturale del lago di Penne, gestito da Arci e Wwf. Una bellissima esperienza di integrazione: ai ragazzi vengono insegnati l’italiano, i loro diritti, l’educazione ambientale. Mentre si impegnano quotidianamente in lavori di manutenzione, gestione dell’oasi, cura del verde.

Questa è la strada giusta. Insieme all’ulteriore appello di Papa Francesco per aprire le parrocchie di tutta Europa alle famiglie di profughi, oggi in marcia verso un futuro migliore.

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Caporalato, il Ministro Martina accoglie una delle richieste avanzate nel rapporto #Filierasporca. Ora proceda a rendere trasparente tutta la filiera agroalimentare contro sfruttamento nelle campagne

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La “responsabilità in solido” per le aziende che sfruttano i lavoratori nelle campagne italiane, annunciata ieri dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, è un primo importante passo verso la trasparenza della filiera agroalimentare.

Finalmente qualcosa inizia a cambiare, dopo le morti avvenute questa estate nei campi del Mezzogiorno e in seguito alla campagna mediatica di #FilieraSporca, organizzata dalle associazioni Terra!Onlus, daSud e Terrelibere.org. La misura individuata da Martina è contenuta nelle quattro proposte avanzate nel rapporto che abbiamo sostenuto e presentato più volte in tutta Italia.

Adesso è urgente anche la pubblicazione dell’albo dei fornitori e l’estensione a tutti i soggetti coinvolti nella produzione agroalimentare, per non rendere inutile il piano predisposto dal ministero. Inoltre continueremo a chiedere al Governo degli impegni precisi su l’etichetta narrante e la responsabilità solidale delle imprese. Solo così potremo ottenere una filiera trasparente, rendere i cittadini consapevoli e combattere la schiavitù e lo sfruttamento nei campi.