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Lo Stato sia a fianco di Rosario Rocca

rosario-rocca-290x290Stiamo depositando un’interrogazione in seguito alle dimissioni irrevocabili di Rosario Rocca, sindaco di Benestare (Rc), dopo l’ennesimo atto intimidatorio ai suoi danni. Si ritrova solo, con le spalle al muro, di fronte ad uno Stato che si è dimenticato di lui e di tutti gli amministratori locali che sono presidi di giustizia sociale contro le mafie.

Le dimissioni di Rosario Rocca non sono affatto una sua sconfitta personale. Ma una sconfitta di tutti. Dello Stato in primis, del Parlamento, del Governo. Che in questi giorni ha vivacchiato tra vere, finte o ritirate dimissioni da parte di alcuni deputati e senatori . Dopo 7 mesi ricordo che ancora non si è ancora insediata la Commissione Antimafia. Basta con i teatrini politici: si faccia immediatamente, come chiedono migliaia di italiane e italiani che hanno firmato l’appello dell’associazione antimafie daSud, la Commissione antimafia. Una commissione che funzioni davvero che stia a fianco ai sindaci e alle amministrazioni, e che non diventi la solita medaglietta da indossare”.[Read more]

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Vogliamo sapere i risultati dell’autopsia e vedere la cartella clinica di Moustapha Anaki, 31 anni, migrante proveniente dal Marocco e morto in circostante ancora non chiarite lo scorso 10 agosto nel Centro identificazione e di espulsione Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto (Crotone).

Moustapha Anaki, recluso da un mese nella struttura, si trovava da sette anni in Italia, senza permesso di soggiorno. Quindi per le leggi vergognose (Bossi-Fini, pacchetto Sicurezza 2009) considerato un immigrato irregolare in attesa di espulsione. In seguito alla sua morte i 51 migranti presenti nella struttura hanno protestato rendendo inagibile il centro. Ciò ha portato alla chiusura del Cie e al trasferimento dei migranti in altre strutture italiane. Dall’Ente gestore, le Misericordie, è stato dichiarato che “Anaki soffriva di cardiopatia” e che “la protesta è legata ai tempi di permanenza” e non alla morte del giovane.

Vorremmo capire perché la notizia della sua morte e della successiva protesta dei migranti sia stata comunicata solo dopo una settimana dai fatti. Per questo motivo stiamo per depositare un’interrogazione parlamentare al ministro Alfano e alla ministra Kyenge per chiedere chiarezza al Governo sull’accaduto.

Domani la ministra per l’integrazione Kyenge sarà in visita al centro Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto. Ci piacerebbe che in quella occasione rendesse più chiara una vicenda che ha dei contorni decisamente oscuri. E che gettano ombre sulla gestione dell’accoglienza in Italia. Vorremmo conoscere – conclude la deputata Costantino – il motivo della morte di Moustapha, sapere dove sono stati trasferiti i 51 migranti “testimoni” della vicenda, conoscere le condizioni di vita dei migranti dopo la riduzione dei servizi al minimo (21 euro al giorno, il più basso di tutti i centri italiani), apprendere il motivo per il quale la Prefettura nega da mesi l’accesso alla stampa per “ordine pubblico”.

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Teatro Bellini di Catania, Sel: “Stagione a rischio, intervenga il Governo”

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La situazione del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, una delle maggiori istituzioni culturali della Sicilia, è fortemente a rischio. I fondi erogati dalla Regione Siciliana sono diminuiti di 10 milioni di euro in appena 5 anni. I 16 milioni stanziati nel 2012 sono stati appena sufficienti per il pagamento degli stipendi dei circa 300 dipendenti dell’ente lirico e la programmazione è stata resa possibile esclusivamente grazie agli sforzi delle maestranze, dal recupero di fondi dallo sbigliettamento, da una esigua risorsa proveniente dal Fondo Unico dello Spettacolo.

Per il 2013 la situazione si annuncia drammatica, e il Teatro rischia non riprendere le attività da settembre. L’ulteriore taglio di cinque milioni al finanziamento regionale per il 2013 – per una cifra complessiva di soli 11,75 milioni – non consentirebbe in alcun modo al Bellini di garantire alcuna programmazione. Numeri allarmanti che hanno portato alla presentazione di un’interrogazione parlamentare, con primi firmatari i deputati di Sel Celeste Costantino e Erasmo Palazzotto, al ministro dei Beni e delle Attività culturali Massimo Bray.

«Da Nord a Sud Italia – dice Celeste Costantino, in Commissione Cultura alla Camera – continuano gli appelli dei lavoratori e delle lavoratrici delle fondazioni lirico-sinfoniche. Dal Carlo Felice al Maggio Fiorentino, dalla Scala di Milano al Lirico di Cagliari. Il Teatro Bellini rappresenta uno dei casi da rendere ancora più visibile all’opinione pubblica: i tagli indiscriminati della Regione Siciliana rischiano di far chiudere un teatro d’eccellenza. È importante provvedere ad una copertura straordinaria per salvare la programmazione».

«Nel testo si evidenzia, per altro, come la situazione del personale sia assai distante da quanto dichiarato dal Governo Regionale – afferma il deputato e coordinatore regionale di SEL Palazzotto – Il teatro Bellini, infatti, non è gravato da un numero eccessivo di amministrativi, appena 21 e non certo i 140 di cui ha parlato il Governatore Crocetta che evidentemente è stato mal informato sulla situazione del Teatro, e con maestranze assolutamente limitate, basti pensare che l’orchestra risulta composta da 71 elementi contro i 103 previsti e il coro conta su 57 unità contro le 93 previste».

I due Deputati – insieme ai colleghi di Sel Fratoianni, Giordano, Lavagno, Airaudo – quindi, chiedono interventi urgenti e diretti al Mibac per aumentare lo stanziamento del Fondo unico dello spettacolo (Fus) e al Governo per prevedere risorse straordinarie per salvare lavoratori e programmazione del Teatro Bellini, e non compromettere ulteriormente l’offerta culturale in Sicilia.

 

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La storia del restauro del Museo della Magna Grecia della Calabria è una classica storia all’italiana di progetti non rispettati, tempi di consegna lievitati e costi triplicati. Rispetto alla spesa iniziale di 11 milioni oggi si è raggiunta la cifra di 33 milioni. I lavori sono ancora in corso e i Bronzi di Riace giacciono “pietosamente adagiati sul dorso” in una stanza del Palazzo Campanella nella sede del Consiglio regionale della Calabria. Senza alcuna indicazione per i turisti.

Ho presentato un’interrogazione al Ministro della Cultura Massimo Bray, annunciando che, secondo quanto si apprende dagli articoli a mezzo stampa di Antonietta Catanese (Il Quotidiano della Calabria), il museo non verrà aperto prima del 2014, quando originariamente doveva essere inaugurato nel 2011 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità di Italia. Un ritardo ancora più insopportabile alla vigilia del 41° anniversario del ritrovamento dei Bronzi, avvenuto nell’agosto del 1972.

Anche alla luce della censura dell’Unesco, che considera l’abbandono dei Bronzi “una vergogna”, ho chiesto che i Bronzi di Riace vengano salvati dall’incuria e dall’oblio, e che venga valorizzato tutto il patrimonio culturale del Museo nazionale della Magna Grecia. Per questo invito il Ministro Bray ad esporre “quali misure intenda adottare il Ministero perché il museo venga riaperto al più presto e come, prima dell’adempimento dei lavori di ristrutturazione dello stesso, possano i Bronzi essere valorizzati in un’adeguata sede fruibile all’accesso turistico e alla cittadinanza locale, anche nell’ottica di un rilancio dell’economia” dove cultura e turismo siano considerate risorse primarie. Chiedo inoltre, a chi si aggiudicherà l’ultimo appalto previsto il prossimo 15 luglio, l’apertura parziale del museo per ospitare i Bronzi nell’ala già allestita e in grado di essere aperta al pubblico e ai turisti, come proposto dal “Comitato per la valorizzazione dei Bronzi di Riace e del Museo nazionale della Magna Grecia” e dagli “Amici del museo”.