Un video della conferenza stampa di ieri in Senato contro il licenziamento dell’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma. Sulle fondazioni lirico sinfoniche abbiamo notato un cambio di passo con l’arrivo del ministro Franceschini. Perché non si è ricorso al decreto Bray per tutelare i lavoratori e le lavoratrici? Aspettiamo ancora le risposte alle nostre interrogazioni.
Presentata interrogazione con Miccoli (Pd) e Zaccagnini (Sel) al ministero dell’Interno: vogliamo chiarezza sui fatti che hanno portato all’arresto di Nunzio D’Erme
«Abbiamo presentato, con Marco Miccoli (Pd) e Adriano Zaccagnini (Sel) un’interrogazione al Ministro dell’Interno per essere a conoscenza dei fatti che hanno portato all’arresto di Nunzio D’Erme, uno dei personaggi più in vista del movimento romano».
Lo afferma Celeste Costantino, deputata di Sinistra Ecologia Libertà.
«Nonostante Nunzio sia adesso ai domiciliari, continuano ad essere inspiegabili i motivi del suo arresto per possibile inquinamento delle prove, a cinque mesi dalla rissa avvenuta durante un convegno sull’omofobia al quale partecipavo – conclude l’on. Costantino – insieme ad altri rappresentanti delle istituzioni di Roma Capitale».
Nunzio D’Erme in questi anni è stato protagonista, con molti altri esponenti del movimento romano, di un importantissimo lavoro di mediazione in una città nella quale le tensioni sociali sono sempre maggiori e preoccupanti.
«Crediamo – spiegano gli on. Miccoli e Zaccagnini, cofirmatari della interrogazione – che le forze dell’ordine debbano adeguatamente monitorare gli atteggiamenti provocatori dei movimenti di estrema destra, compreso il gruppo di Militia Christi, che aveva palesemente manifestato l’opposizione alla proposta di legge per l’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole oggetto dell’assemblea»
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno,
per sapere – premesso che:
in data 10 giugno 2014, alle ore 6,30 circa del mattino, presso il Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto, uno dei più grandi del nostro Paese, ha avuto luogo una protesta da parte dei richiedenti asilo diretta contro l’ente gestore, la cooperativa Auxilium, già oggetto di precedenti rivendicazioni in relazione alle condizioni di vita nel centro;
i migranti sono usciti dal Centro di accoglienza per richiedenti asilo e si son seduti a terra, in strada, con ciò bloccando il traffico sulla via Tiberina, la via di snodo che porta verso l’adiacente autostrada Roma-Firenze;
poco dopo l’inizio del blocco stradale, sulla via Tiberina, è arrivato un folto schieramento di forze dell’ordine: polizia, carabinieri, persino i militari di stanza al Centro di accoglienza per richiedenti asilo, in assetto anti-sommossa;
come anche riportato in un articolo (con foto e video) di « Dinamopress.it», non sarebbe stato avviato alcun tentativo di interlocuzione con i migranti – nel frattempo esposti alle intimidazioni degli automobilisti – né di mediazione, da parte degli agenti o responsabili dell’ente gestore, rispetto alle istanze dei richiedenti asilo in mobilitazione;
alcuni attivisti delle reti antirazziste e della redazione di « Dinamopress», presenti sul posto, sono stati identificati e invitati ad allontanarsi;
dopo le ore 8,00 del mattino, gli agenti hanno iniziato a trascinare via di peso le donne e gli uomini seduti a terra, e di lì a breve è partita la carica da parte delle forze dell’ordine. I richiedenti asilo sono stati inseguiti e malmenati – buttati a terra, trascinati per i capelli, presi a pugni e calci – lungo tutto il tragitto che porta verso i cancelli del Centro di accoglienza per richiedenti asilo, sotto gli occhi degli attivisti man mano arrivati da Roma;
risulterebbe che almeno quattro di loro sono stati portati via; la carica è proseguita fin davanti ai cancelli dei Centro di accoglienza per richiedenti asilo e, stando a quanto riferito via telefono dai migranti dall’interno del centro, alle ore 9,00, l’intervento delle forze dell’ordine in assetto antisommossa si sarebbe portato fin dentro la struttura;
a parere degli interpellanti, quanto accaduto non può non apparire particolarmente grave, ed è assolutamente necessario fare chiarezza sulla dinamica e le procedure avviate in tale occasione dalle forze di polizia nei confronti dei migranti –:
quali siano le informazioni e gli orientamenti del Ministro interrogato circa i fatti riferiti in premessa;
se sia stata conforme alle norme la condotta delle forze dell’ordine nei confronti dei richiedenti asilo del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto che, in occasione di una protesta assolutamente pacifica, avrebbero usato violenza nei confronti dei migranti;
quale sia il numero dei migranti feriti e la tipologia delle ferite stesse;
quali iniziative disciplinari si intendano adottare nei confronti di eventuali responsabili, e in quali tempi;
quali iniziative intenda adottare affinché simili fatti non abbiano più a ripetersi.
(2-00576)
Costantino, Daniele Farina, Piazzoni, Migliore, Fratoianni, Kronbichler, Duranti, Melilla, Pannarale, Ricciatti, Scotto
Interrogazione sulle intimidazioni subite dal sindaco di Benestare e dagli amministratori di Marano Marchesato
Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro dell’interno.
— Per sapere –
premesso che:
– Nella tarda serata del 18 maggio 2014 l’auto del padre di Rosario Rocca, sindaco di Benestare, in provincia di Reggio Calabria, è stata incendiata da ignoti. Il Primo cittadino, che si è ricandidato alla guida del Comune, stava tenendo un comizio elettorale, in contrada Belloro, mentre persone non conosciute hanno appiccato il fuoco all’automobile del genitore.
– Non è la prima volta che il sindaco Rocca e la sua famiglia sono vittime di intimidazioni. A febbraio dello scorso anno, infatti, la sorella del Primo cittadino subiva l’incendio della propria auto. Mentre lo scorso ottobre fu proprio il sindaco a subire un’intimidazione analoga, in seguito alla quale presentò le proprie dimissioni dall’incarico, denunciando la situazione di totale abbandono in cui era costretto ad amministrare, salvo poi decidere, una quindicina di giorni dopo, di ritirare coraggiosamente le proprie dimissioni e proseguire nel cammino amministrativo.
– Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2014, a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza, le autovetture del sindaco Eduardo Vivacqua e dell’ assessore Domenico Carbone sono state incendiate, sotto le rispettive abitazioni. All’interno sono state rinvenute anche due buste chiuse con proiettili e fiori. Lo stesso contenuto è stato trovato anche all’interno di un plico collocato sul parabrezza dell’auto del vicesindaco Giuseppe Belmonte. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di individuare tre sospettati che sono stati accompagnati nella caserma di Cosenza.
– Negli ultimi tre anni gli atti d’intimidazione ai danni di amministratori si sono moltiplicati, con un incremento del 66% che ha colpito soprattutto i sindaci della Calabria.
Quali misure intenda adottare il Ministero dell’Interno, affinché agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato venga garantita la necessaria serenità per proseguire l’impegno amministrativo.
Quali misure intenda adottare il Ministero dell’Interno affinché i suddetti amministratori che hanno subito pesanti intimidazioni, abbiano la necessaria protezione.
Come intenda, il Ministero dell’Interno, monitorare la prosecuzione delle indagini, affinché venga fatta al più presto la dovuta chiarezza sulla natura e l’origine dei sopra descritti atti intimidatori e ne siano identificati gli autori.
Aiello, Carbone, Costantino, Fava, Lacquaniti