COSTANTINO, RICCIATTI e DURANTI. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
dal 2011 le coste calabresi sono sprovviste del servizio di «pulizia e recupero delle acque marine superficiali costiere»;
il servizio era stato effettuato ogni anno, per più di quindici anni, attraverso la dislocazione di una flotta, in altrettanti porti della regione, di quattordici battelli dotati di attrezzature in grado di ripulire l’acqua marina di fronte alle coste di competenza di altrettanti porti della Calabria;
nel 2012 l’annuale gara è andata deserta e da quel momento niente più si è fatto per garantire un servizio pensato per sopperire alle croniche inefficienze della depurazione terrestre delle acque reflue e alle conseguenze degli scarichi abusivi, ma anche per contrastare situazioni eccezionali e difficilmente controllabili e gestibili da terra come ad esempio fenomeni più o meno naturali come la presenza di alghe e mucillagini o inquinamento proveniente da altri territori o derivante dalle mareggiate invernali;
anche per quanto riguarda la flotta nazionale, di competenza ministeriale, vi è stata una penalizzazione per la Calabria essendo scomparso da qualche anno il natante di stanza nel porto di Roccella Jonica, lasciando completamente sguarnito uno dei tratti più a rischio inquinamento non solo di provenienza terrestre. Inquinamento che, oltre a pregiudicare la salute pubblica e quella degli organismi marini, è concausa dell’abbassamento della qualità dell’offerta turistica che vede nella balneazione una delle principali fonti d’attrazione della regione;
la nave «Punta Izzo» era stata individuata dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare al fine di presidiare la costa Jonica della Locride e era volta quindi alla tutela del mare e dell’ambiente marino in generale, ciò dopo il disastro verificatosi nella stagione estiva 2010, che aveva causato enormi danni al turismo locale;
l’urgenza va sottolineata oggi, all’indomani della chiusura del primo filone di indagini per inquinamento ambientale che vede coinvolto il sistema depurativo dei comuni di Bovalino, Benestare e Casignana, in provincia di Reggio Calabria, il cui conclamato inquinamento delle coste era stato segnalato dalla Guardia costiera e dai rilievi e dalle diffide alla balneazione da parte dell’Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Calabria;
stessa attenzione è stata dedicata al depuratore per le acque reflue del comune di Staiti, in provincia di Reggio Calabria, a cui sono stati posti i sigilli, per mancata manutenzione e cattivo funzionamento;
i 700 chilometri di coste calabresi, oltre ai monitoraggi ambientali dovuti dagli enti locali avrebbero bisogno di una flotta che sia non del tutto sostitutiva, ma quantomeno complementare, anche se l’intero sistema di depurazione terrestre fosse efficiente;
molte organizzazioni hanno sollecitato il dipartimento ambiente della regione, ma il servizio di flotta regionale non è stato ancora ripristinato, nonostante per più di un decennio la spesa sostenuta per la presenza della flotta navale di controllo sia stata relativamente irrisoria e finanziata con fondi europei, con un ottimo ritorno in materia di qualità della vita e di turismo –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda promuovere per garantire una capillare flotta in Calabria, anche alla luce della mancanza di una flotta regionale, e avendo il Ministero la competenza a inviare navi, si intenda assumere iniziative per far ritornare anche a Roccella Jonica il provvidenziale natante della flotta d’intervento nazionale in modo da garantire ritorni inestimabili sia in termini di salute pubblica che di qualità ambientale, con tutto ciò che ne può derivare a livello di redditività sociale e turistica. (4-13181)
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/13181&ramo=CAMERA&leg=17