COSTANTINO, PAGLIA, DURANTI e RICCIATTI
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
il Consorzio Acque Sante Locresi è ente strumentale dei comuni di Antonimina e Locri in provincia di Reggio Calabria;
la concessione mineraria originale è stata rilasciata al comune di Antonimina ed al comune di Locri – congiuntamente – in data 15 aprile 1948, dal Ministero dell’industria e commercio, Corpo delle miniere, distretto di Napoli;
le acque del Consorzio termale di Antonimina — Locri sono conosciute già dall’antichità come «Acque Sante Locresi» e sono classificate come acque termominerali, isotoniche, leggermente sulfuree, salso-solfato-alcaline con tracce di jodio (Autorizzazioni del Ministero della sanità n. 2724 del 6 maggio 1991 e n. 2813 del 29 settembre 1992);
le acque sgorgano costantemente a 36 gradi di temperatura e sono batteriologicamente pure e sono impiegate per bagni, fanghi e per via transmucosa con benefica azione risolvente, detergente e stimolante delle difese organiche e del ricambio generale, trovando quindi indicazione nei postumi di processi infiammatori cronici di qualsiasi origine;
la nuova struttura, sita a Bagni Antonimina a circa quattrocento metri di distanza dalla sede originaria, è stata inaugurata, ufficialmente, il 27 agosto 2011;
la struttura, il cui progetto risale al 1986, sorge su un’area di circa diecimila metri quadri, ed è costata circa 6 milioni di euro, finanziati con la legge n. 64 e con i P.I.T.;
lo stabilimento si distribuisce su tre piani con ampio salone d’ingresso, salone conferenze, uffici amministrativi, sale mediche, due reparti di fangoterapia e aerosolterapia, una grande piscina termale e le sale di fisioterapia;
usualmente la stagione termale è compresa da aprile a novembre ed impiega circa 15 unità lavorative tra stagionali e unità a tempo indeterminato, che attualmente sono inattive;
alla data del 7 luglio 2016 non risulta ancora avviata la stagione annuale con grave pregiudizio per l’erogazione delle prestazioni sanitarie, la maggior parte delle quali svolte in regime di convenzione con l’ASP di Reggio Calabria;
tale situazione appare pregiudizievole dell’attività presente e futura del Consorzio e nello scenario di un’eventuale privatizzazione potrebbe portare ad un minore valore di realizzo;
già nel 2006, lo stabilimento era stato attenzionato e governato da un commissario prefettizio, Dottoressa Niccolò, la quale ha provveduto ad adeguare lo statuto del Consorzio, sotto richiesta degli stessi sindaci dei comuni di Locri e di Antonimina, i quali avrebbero potuto nominare un nuovo Consiglio di amministrazione;
il ripristino, con urgenza, della regolare operatività del suddetto consorzio è importante al fine di salvaguardare l’erogazione del servizio sanitario e le maestranze e l’economia complessiva dell’ente aiuterebbe sul piano occupazionale e sociale tutto il territorio di Locri e Antonimina –:
se il Governo non intenda convocare, per quanto di competenza, un tavolo istituzionale di confronto, con la partecipazione degli enti interessati, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e dare uno sbocco di prospettiva alle parti sociali e al territorio coinvolto. (4-13865)