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Oggi a Torre Annunziata con Catena Rosa e Libera per discutere di stalking e femminicidio e strumenti legislativi

Oggi alle ore 18, presso il 2° Circolo Didattico di Torre Annunziata con Catena Rosa e Libera, l’iniziativa Donna E(‘) Giustizia – Per i diritti delle donne: presentazione della nuova proposta di legge per ostacolare stalking e femminicidio. Insieme a me, Ada Ferri, presidente Associazione Catena Rosa, Michele Del Gaudio, referente territoriale di Libera e l’On. Luisa Bossa.

Torre Annunziata

A questo link l’evento facebook:

https://www.facebook.com/events/257202644614323/

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Presentata l’interrogazione parlamentare sugli slogan omofobi e violenti dei tifosi ultras del Catanzaro

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12505

Alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell’Interno

COSTANTINO Celeste
Lunedì 14 marzo 2016, seduta n. 589
Alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell’Interno

COSTANTINO, DURANTI, RICCIATTI e NICCHI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno . — Per sapere – premesso che:
il 14 febbraio 2016, in occasione del derby di Lega Pro, tenutosi a Cosenza tra le squadre di Cosenza e Catanzaro, i tifosi ultras della squadra ospite, quella del Catanzaro, hanno esposto un grande striscione a sfondo omofobo contro la squadra ospitante e un altro contro il recente decreto-legge Cirinnà;
in data 6 febbraio 2016, in occasione della partita Catanzaro-Benevento, tenutasi nel capoluogo calabrese, lo stesso gruppo di ultras catanzaresi ha intonato un coro inneggiante allo stupro contro il presidente della propria squadra, Giuseppe Cosentino, e la figlia Gessica;
lo sport deve essere considerato non solo uno strumento di inclusione e di socializzazione nel rispetto degli avversari e dei compagni di squadra, ma anche uno strumento di trasmissione dei valori della non violenza e di integrazione oltre che di competizione agonistica;
i luoghi preposti a qualsiasi attività sportiva non possono servire da megafono per diffondere odio di genere e omofobico da parte di quelle sacche più violente e retrograde che frequentano i nostri stadi –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, quali iniziative intenda assumere per contrastare questi comportamenti anti-sportivi e discriminatori e che genere di iniziative culturali intenda intraprendere per prevenire questo fenomeno sempre più ricorrente nelle attività di tifoseria calcistica del nostro Paese. (4-12505)

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/12505&ramo=CAMERA&leg=17

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Oggi, nella sede nazionale di Sel a Roma, una discussione sulla maternità surrogata

gpaAbbiamo sentito l’esigenza di organizzare un pomeriggio di discussione sulla maternità surrogata, a partire dal numero che la rivista Leggendaria ha dedicato a questo tema, dal significativo titolo “Mamme mie!”. Il numero è stato curato dalla direttrice Anna Maria Crispino e da Giorgia Serughetti, con noi promotrice di Pink factor, che introdurrà la discussione.
Vogliamo concederci uno spazio di riflessione fuori dai clamori della polemica urlata di questi giorni e dalle strumentalità con cui il tema è stato richiamato nel dibattito sulle unioni civili.
Per noi è una questione politica, che attraversa le contraddizioni della contemporaneità, interroga il senso dell’umano, interviene sulle relazioni umane e sociali. Possiamo avere opinioni diverse, ma non per questo dobbiamo abdicare alla riflessione politica su questi temi, alla necessità di dare noi, insieme, un senso ai cambiamenti. A saperli intanto nominare, prima ancora di decidere quali scelte normative proporre.
Per questo vi invitiamo a discutere con noi lunedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di Sel a Roma, in via Arenula 29.

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Una questione di classe

Le femministe sono contro l’utero in affitto. Ma smettetela! Di quali femministe state parlando? Come se non esistesse un dibattito, come se alcune si potessero arrogare il diritto di parlare per tutte. Esattamente com’è stato in passato per la prostituzione. Abbiamo opinioni diverse sull’uso del corpo e del suo sfruttamento. Ci sono donne libere, che scelgono di partorire un bambino e di darlo (anche attraverso un compenso economico) ad una coppia. Coppia che nella maggior parte dei casi è eterosessuale e in percentuali più basse omosessuale. Tanto che in alcuni Paesi l’hanno regolamentata attraverso delle leggi. Certo che lo sfruttamento intorno a questo fenomeno esiste. Le donne indiane sono sfruttate in tanti ambiti e lo sono anche in questo. Ed è fantastico che ve ne accorgiate ogni volta ad uso e consumo di quello che detta l’attualità politica. Scoprite la violenza sulle donne dopo i fatti di Colonia; scoprite gli aborti clandestini e multate le donne dopo che negli ospedali ci sono solo obiettori di coscienza; scoprite il femminicidio sempre e solo dopo che ne vengono ammazzate tre nella stessa settimana. E l’elenco sarebbe lungo. Ma oggi ci volete spiegare una cosa in più. Ci volete spiegare che cosa vuol dire essere di sinistra oltre che femministe. È una questione di classe. Eh sì, è vero, è proprio una questione di classe.