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11 aprile, ore 17 a Gaeta per il convegno #1oradamore

SEL Gaeta 11 aprile 2015

11 aprile, ore 17
Hotel Serapo, Sala verde – Via Firenze 11, Gaeta
Convengo #1oradamore
Introduciamo l’educazione sentimentale nelle scuole

On. Celeste Costantino, deputata SEL
Introduce: Ersilia Vitiello, coordinatrice SEL Circolo di Gaeta

* * *

Un’intera giornata tutta dedicata al tema delle pari opportunità si svolgerà l’11 aprile presso la Sala Verde dell’Hotel Serapo di Gaeta. L’iniziativa, organizzata dal circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertàin collaborazione con la Federazione provinciale di SEL, vedrà al mattino la presenza di Fiorenza Taricone – professore di Storia del pensiero politico presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, tra le più note studiose di storia delle donne – e di Federica Di Sarcina – gaetana di origine, professore di Storia moderna presso l’Università degli Studi eCampus ed esperta di politiche di pari opportunità dell’Unione europea.

A partire dalle ore 10, le due docenti terranno un seminario formativo di quattro ore nel corso del quale scioglieranno alcuni nodi importanti legati al concetto di pari opportunità, analizzando altresì le principali tappe del cammino delle donne verso l’uguaglianza e l’attuale condizione femminile in Europa. L’evento proseguirà nel pomeriggio, a partire dalle ore 17, con un’ospite d’eccezione, Celeste Costantino, giovane deputata di SEL originaria di Reggio Calabria, da sempre impegnata nella lotta alla ‘ndrangheta, al precariato e alle discriminazioni di genere.

L’onorevole Costantino metterà in luce tutte le ragioni della proposta di legge – di cui è la prima firmataria – “1 ora d’amore. Introduciamo l’educazione sentimentale nelle scuole”, non ancora calendarizzata alla Camera dei Deputati.

Ad oggi, tra i ventotto paesi dell’Unione europea, una legge sull’educazione all’affettività manca solo negli ordinamenti scolastici di Italia e Grecia: eppure si tratta di un provvedimento necessario per contrastare la violenza maschile sulle donne, l’omofobia, il bullismo e gli stereotipi di genere che così marcatamente segnano la società in cui viviamo.

A introdurre e moderare l’iniziativa sarà Ersilia Vitiello, coordinatrice del circolo di Gaeta di SEL, già assessora alle politiche sociali e da sempre sensibile alle questioni di genere. L’evento è aperto a tutta la cittadinanza e specialmente ad amministratori locali, docenti e formatori, studenti, esponenti del mondo sindacale e associazioni con l’auspicio che la presenza maschile possa essere preponderante: gli uomini giocano un ruolo davvero importante in questa sfida che non è una sfida “al femminile” ma di società, da affrontare tutti insieme in un nuovo “patto di genere”.

via H24notizie

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Questa sarebbe la soluzione del Governo contro bullismo e violenza a scuola? Meglio #1oradamore come in Europa

Oggi su La Repubblica la Ministra Giannini davanti alla domanda su cosa si prevederà dentro la “buona scuola” contro l’aumento di casi bullismo, risponde: “i genitori devono smetterla di contrapporsi agli insegnanti”. Avete capito che bella soluzione? Che bella analisi sociale? Io mi vergogno per loro. Come mai in questi casi l’Europa non si cita? Non vi imbarazza il Preside manager, i soldi alle scuole private, le assunzioni che non si capisce quando e come si faranno, e infine non vi imbarazza che non venga prevista una qualsiasi forma di educazione all’affettività? Solo noi e la Grecia in tutta Europa non l’abbiamo nell’ordinamento scolastico. No, non vi imbarazza. Siete peggio del Governo Berlusconi.

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Ecco perché il Governo Renzi è nemico delle donne. #Jobsact

Oggi su Il Garantista spiego perché il Governo Renzi è nemico delle donne. Dai 42mila posti di lavoro persi in un solo mese alla totale mancanza di una strategia trasversale per eliminare disparità e discriminazioni. L’occupazione femminile e le pari opportunità non si ottengono pensando alle forme contrattuali più utili alle aziende che hanno dettato il #‎jobsact. Serve ciò che manca da troppo tempo: un approccio strutturale che si occupi di tutti i settori in cui di fatto le donne non godono degli stessi diritti degli uomini.RASSEGNA SEL 1 APRILE-27

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Educazione sentimentale, in attesa dell’esame in Parlamento. Intervista su “Leggendaria”, marzo 2015

leggendaria - marzo 2015

Leggendaria dedica un numero alla scuola, l’educazione sentimentale e la guerra sul gender. Tra i racconti di buone pratiche, progetti virtuosi grazie ad associazioni e dirigenti scolastici sensibili ai temi di genere, anche l’intervista alle tre prime firmatarie delle proposte di legge sulla “educazione di genere” o “educazione ai sentimenti” o “all’affettività” presentati da parlamentari di diversi partiti. Questa l’intervista che ho rilasciato su #1oradamore, spiegando le mie proposte per cambiare davvero la scuola.

Tre disegni di legge con lo stesso obiettivo: fare della scuola una palestra per abbattere pregiudizi e stereotipi che alimentano o giustificano violenza e bullismo, disparità tra i generi, omofobia. Le strade finora pindividuate, l’ora dedicata all’educazione dei sentimenti o quella di permeare tutto l’insegnamento al raggiungimento di questo obiettivo. Quale è stata la sua scelta?

La mia proposta di legge muove dall’art. 14 della Convenzione di Istanbul e include sia l’ora singola di educazione sentimentale sia l’utilizzo dell’educazione all’affettività come lente per rivedere tutto il programma scolastico. Prevediamo anche che siano adottati libri di testo che rispettino le indicazioni contenute nel codice di autoregolamentazione Polite (Pari opportunità nei libri di testo) e la formazione per tutto il corpo docente. Sono già tantissimi, anche se poco noti, i laboratori di educazione sentimentale organizzati da singoli insegnanti in tutta Italia: un lavoro prezioso, dalla scuola dell’infanzia fino alle secondarie. Ma non possiamo lasciare alla sensibilità di singoli docenti una questione così importante, occorre un piano strutturato ed organico.

Avete avviato un confronto o pensate di avviarlo con le altre parlamentari che hanno presentato proposte sul tema? Un cammino comune è pensabile?
Credo che un cammino comune sia praticabile e auspicabile. La mia proposta di legge è nata da un confronto con scuole, docenti e operatrici dei centri antiviolenza che ho conosciuto durante #RestiamoVive, un viaggio nei luoghi di aiuto per le donne vittime della violenza maschile. Dopo aver depositato la proposta, tra l’altro, abbiamo anche lanciato la campagna #1oradamore, che ci ha permesso, grazie ai consigli che arrivano da esperti/e del settore, associazioni e famiglie, di arricchire il testo della legge. Adesso le proposte di legge in materia si sono moltiplicate, è positivo. Visto e considerato che una di queste è stata fatta dal Partito democratico, partito di maggioranza che esprime il Presidente del Consiglio, mi auguro che ci sia al più presto la calendarizzazione. Ad oggi, a distanza di quasi due anni, non è così.

In linea di principio la legge di cui lei è prima firmataria recepisce alcune norme contenute nella legge n.128 di conversione del decreto del governo Letta proprio in materia di istruzione, università e ricerca, oltre alle direttive in sede europea, la convenzione di Istanbul approvata dal Parlamento e anche quelle del Miur. Eppure la strada è tutt’altro che semplice. L’Italia finora, rispetto ad altri Paesi europei, è rimasta molto indietro. Come pensa di poter superare le difficoltà?
Nessuno pensa ovviamente con l’educazione sentimentale di strappare alle famiglie l’educazione dei figli, ma un Paese maturo non può commettere l’errore di pensare che tutti gli adolescenti vivano le stesse situazioni familiari. Peraltro, l’esperienza ci racconta come la violenza spesso si annidi proprio tra le mura domestiche. La scuola è lo spazio che deve offrire strumenti di lettura dei processi storici, culturali e sociali, per creare una futura cittadinanza consapevole, solidale e aperta alle differenze. La strada è quella del dialogo e della partecipazione. Il Paese è molto più avanti di quello che vuole far credere la politica.

Il punto che più le sta a cuore, per lei davvero irrinunciabile?
L’introduzione di un momento in cui si possa discutere direttamente con i ragazzi di emotività, relazioni, discriminazioni e tutte le cause della violenza, inclusi il cyberbullismo e l’omofobia.

leggendaria - marzo 2015 #1oradamore