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Solo la scuola può salvarci dagli orribili femminicidi. #1oradamore

«Troppi decessi annunciati, troppe donne lasciate sole. Solo la scuola può salvarci dagli orribili femminicidi. È assolutamente necessario insegnare già dalle scuole primarie che ogni proprietà è schiavitù e la schiavitù è un crimine» ribadisce oggi Dacia Maraini sulle colonne del Corriere della Sera.

In questi giorni continuano a susseguirsi bufale e false informazioni sull’inesistente teoria del gender. In questo modo si rischia di perdere di vista uno dei principali obiettivi dell’educazione all’affettività nelle scuole, non a caso promossa dalla Convenzione di Istanbul, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne contro la violenza di genere. Non basta aver ratificato la convenzione: il Governo deve metterla in pratica. E non stare più in silenzio su un tema così importante come la formazione delle cittadine e dei cittadini di domani. #1oradamore

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L’Educazione sentimentale a scuola è l’unica risposta contro le diffamazioni del family day

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Continua purtroppo, dopo il family day, l’ondata di diffamazione ai danni di associazioni e docenti sull’inesistente “teoria del gender”, parole con cui i gruppi ultra-cattolici di questo Paese si riferiscono erroneamente all’educazione di genere, altra cosa rispetto a quella che raccontano.

Nel Paese si respira un clima pesantissimo. Ieri i senatori della Lega hanno esposto in aula lo striscione “Difendiamo i nostri bambini”, la ministra Giannini per incassare la fiducia ha rassicurato sull’impossibilità di inserimento della materia, il ministro dell’Interno Alfano che twitta no alla teoria del gender, il modulo prestampato in cui i genitori chiedono di non proporre il gender a scuola. E soprattutto il ritiro dei libri, dalle biblioteche delle scuole materne, che rispettano le pari opportunità da parte del nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Stiamo assistendo in questi giorni ad un ulteriore attacco alla cultura e alla scuola italiana.

Un’ondata di odio su quelle associazioni che in questi anni hanno condotto, con ottimi risultati, dei progetti scolastici sull’educazione all’affettività e alle differenze per sradicare stereotipi e contrastare la violenza, l’omofobia e il bullismo. Esperimenti condotti grazie all’autonomia scolastica e a dirigenti sensibili, che andrebbero piuttosto sistematizzati nei programmi didattici, come richiede l’art. 14 della Convenzione di Istanbul, votata all’unanimità dal Parlamento.

Da quasi due anni ho depositato una proposta di legge per l’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole, rimasta chiusa in un cassetto della maggioranza. Il Governo continua a rimandare ogni discussione, tra una fiducia e un’altra, e a rimanere in silenzio sul tema, alimentando teorie inesistenti, gettando in confusione i genitori italiani e fomentando i gruppi ultra-cattolici su modelli medievali. Il ritiro dei libri di Brugnaro è un gesto inaccettabile che rimanda disgustosamente agli anni bui del totalitarismo: il Governo prenda al più presto provvedimenti, conclude la deputata di Sel.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte e tutti. È il momento di rilanciare con forza i contenuti della campagna #1oradamore, per fare corretta informazione sui temi di genere e creare le condizioni per cui si possa al più presto discutere la proposta di legge sull’educazione sentimentale in Parlamento. Il Governo continua a rimandare, tra una fiducia e l’altra, e a rimanere in silenzio, alimentando teorie inesistenti, gettando in confusione i genitori italiani e fomentando i gruppi ultra-cattolici su modelli medievali. Ora basta!

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Il Miur ha abbandonato la strategia nazionale che contrasta le discriminazioni su orientamento sessuale ed identità di genere?

Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca .

— Per sapere – premesso che:

secondo l’Istat erano più di 3 milioni gli italiani che si dichiaravano omo o bisessuali nel 2012, e secondo una ricerca condotta dall’associazione Arcigay con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità, già nel 2005, il 17,7 per cento dei gay e il 20,5 per cento delle lesbiche con più di 40 anni ha almeno un figlio. Attualmente, nonostante non esista un registro nazionale ufficiale delle unioni civili si calcola che i figli di coppie omosessuali siano in Italia circa 100 mila;
nel 2013 l’Italia ha aderito, attraverso il dipartimento per le pari opportunità e l’ufficio nazionale antidiscriminazioni (UNAR) al Programma del Consiglio d’Europa, che adottava la strategia nazionale LGBT 2013-2015, il cui obiettivo era prevenire e contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, e attuare e implementare la Raccomandazione del Comitato dei ministri CM/REC (2010)5, per la cui attuazione l’UNAR, in collaborazione con le diverse realtà istituzionali, le associazioni LGBT e le parti sociali ha elaborato una strategia nazionale con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
per la sezione «Educazione e Istruzione», la strategia nazionale aveva individuato specifici obiettivi tra cui: a) ampliare le conoscenze e le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica sulle tematiche LGBT; b) prevenire e contrastare il fenomeno dell’intolleranza e della violenza legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere; c) garantire un ambiente scolastico sicuro e friendly, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall’esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere; d) conoscere le dimensioni e le ricadute del bullismo nelle scuole, a livello nazionale e territoriale, con particolare riferimento al carattere omofobico e transfobico, mediante una rilevazione e raccolta sistematica dei dati; e) favorire l’empowerment delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni; f) contrastare e prevenire l’isolamento, il disagio sociale, l’insuccesso e la dispersione scolastica dei giovani LGBT; g) contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari, superare il pregiudizio legato all’orientamento affettivo dei genitori per evitare discriminazioni nei confronti dei figli di genitori omosessuali;
la riforma della cosiddetta «Buona Scuola», che sarebbe servita per formalizzare un impegno concreto nell’ambito dell’istruzione pubblica da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, affrontando le numerose proposte di legge di iniziativa parlamentare che colmavano un vuoto programmatico che ormai riguarda praticamente solo l’Italia nel panorama europeo, è stata un’occasione mancata per raggiungere e perseguire gli obiettivi della «Strategia nazionale»;
a questo si aggiunga che, come segnala l’avvocato Marco Barone in un articolo apparso il 5 giugno sul portale orizzonte scuola.it, il 4 giugno 2015, nessun delegato istituzionale del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca si è presentato al workshop convocato a Roma dell’Asse Educazione e Istruzione organizzato da UNAR e RE.A.DY nell’ambito della strategia nazionale;
lo si apprende da un comunicato delle associazioni lgbt Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gay center, Mit che denunciano testualmente: «convocate a Roma per un workshop: il Miur dà forfait e viene data notizia della rottamazione delle azioni di contrasto al bullismo omofobico previste nell’Asse Educazione e Istruzione della Strategia Unar […] purtroppo l’incontro, che aveva un carattere conclusivo e di valutazione delle azioni svolte, è stato totalmente negativo. Prima di tutto molto grave è stata l’assenza del MIUR, che in collaborazione con UNAR e READY avrebbe dovuto attuare le misure previste dall’Asse Educazione e Istruzione: nessun interlocutore istituzionale a cui chieder conto di quanto fatto e di quello che si sarebbe potuto fare in futuro. Delle 17 misure previste dall’Asse Educazione e Istruzione in sostanza è stata attuata concretamente e parzialmente una sola (il corso di formazione per le figure apicali tenutosi il 26 e 27 novembre 2014, dove tra 41 partecipanti vi era un solo direttore di un Ufficio Scolastico Regionale), tutto il resto è rimasto sulla carta», comunicato visibile anche sulla pagina nazionale dell’associazione Arcigay;
nessun comunicato stampa sull’accaduto è reperibile sul sito nazionale del Miur –:
se il Ministro interrogato abbia abbandonato la strategia nazionale che contrasta le discriminazioni su orientamento sessuale ed identità di genere; se e come intenda dimostrare di voler proseguire e garantire – a livello legislativo specialmente – l’avanzamento dell’Italia su questi temi senza attendere ulteriori condanne dell’Unione europea, nonché attenersi agli impegni presi con le centinaia di organizzazioni che attendono l’attuazione della Strategia nazionale. (4-09406)

COSTANTINO, RICCIATTI, NICCHI, DURANTI, SANNICANDRO, FRANCO BORDO, PIRAS e MARCON

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Si tratta di tratta. 27 maggio, ore 17.30 ad SosDonnaH24

Il municipio VIII
Il municipio IX
BeFree cooperativa sociale contro tratta violenze discriminazioni
La Casa Internazionale delle Donne

Invitano all’evento

SI TRATTA DI TRATTA
Il fenomeno della prostituzione su strada oltre la superficie
mercoledì 27 maggio 2015, Ore 17,30
Presso il Servizio SOSDONNAH24 di Roma Capitale
Casale Rosa – Via di Grottaperfetta 610

CHI sono le persone sulle strade?
PERCHÉ sono li?
In quale ottica si deve riflettere su coloro che ne COMPRANO i servizi di sottomissione sessuale?
COSA si puo’ fare?

Intervengono:

Sen. Pina Maturani
On. Celeste Costantino
Cons.a Marta Bonafoni – Regione Lazio
Ass.a Alessandra Cattoi – Roma Capitale
Ass.a Francesca Danese – Roma Capitale
Cons.a Gemma Azuni – Città Metropolitana
Pres. Andrea Catarci – Municipio VIII
Pres.  Andrea Santoro – Municipio IX
Cons.a Carla Fermariello – Municipio II
Dott.a Giorgia Serughetti – sociologa
Dott.a Vittoria Tola – Coordinatrice nazionale UDI

Coordina:
Presidente BeFree cooperativa – Dott.a Oria Gargano

Durante l’evento saranno raccolti pareri, proposte e segnalazione dei cittadini e delle cittadine

L’evento ha il Patrocinio di: Regione Lazio e Comune di Roma Capitale