Educazione sentimentale. Per la ministra Giannini è il momento giusto
La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha risposto alle mie sollecitazioni sull’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole. “Nel nostro ordinamento scolastico serve l’educazione all’alterità, alle differenze e contro l’omofobia. Ci sono molti buoni esempi sparsi per l’Italia. Ora è il momento che non rimangano casi isolati ma che nasca un insegnamento organico e sistematizzato in tutto il sistema scolastico. Le risorse economiche per attivare questo genere di educazione ci sono”. #1oradamore
L’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul dal prossimo 1 agosto, appena comunicata dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, è una bellissima notizia. Finalmente la violenza maschile sulle donne sarà affrontata come fenomeno strutturale e non come emergenza a cui contrapporre soltanto l’approccio securitario proposto dall’attuale maggioranza.
La ratifica della Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne, fatta ad Istanbul l’11 maggio 2011, è il primo strumento internazionale vincolante che crea un quadro giuridico completo sul femminicidio e rappresenta il primo trattato internazionale che riconosce la violenza di genere quale violazione dei diritti umani e forma di discriminazione.
Per la prevenzione sono previsti alcuni fondamentali strumenti. Tra gli altri, l’art.14 della Convenzione, sottolinea l’importanza dell’introduzione dell’educazione all’affettività nei programmi scolastici. A questo punto è urgente calendarizzare la proposta di legge, di cui sono prima firmataria, per l’inserimento dell’educazione sentimentale nelle scuole di primo e secondo ciclo. Insieme a me lo chiedono quasi 25.000 italiani che hanno firmato la petizione #1oradamore su change.org. Solo così si potranno sradicare pregiudizi, demolire stereotipi di genere e poter prevenire la violenza domestica sulle donne, l’omofobia e il bullismo.
Firma l’appello su www.change.org/1oradamore
Perché se una bambina picchia è un “maschiaccio”? E se un bambino piange è una “femminuccia”?
Perché le ragazze possono camminare mano nella mano e i ragazzi no?
Perché si studia Gabriele D’Annunzio e non Sibilla Aleramo?
Perché se mamma non lavora è normale ma se non lavora papà è una vergogna?
Perché #1oradamore?
Sono solo alcuni dei “perché” a cui vuole provare a rispondere la proposta di legge sull’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole di cui sono prima firmataria.
Parlare di femminicidio non basta più se viene trattato come atto conclusivo del fenomeno. E non basta invocare la prevenzione, tanto contro la violenza sulle donne quanto sul bullismo e l’omofobia: la prevenzione bisogna costruirla, uscendo dall’ottica securitaria, insegnando un’altra educazione civica.
Quello che proponiamo è un diritto scritto nella Convenzione di Istanbul, ratificata all’unanimità in Parlamento, che propone agli Stati di introdurre l’educazione all’affettività negli ordinamenti scolastici. In Europa è una realtà, in Italia siamo ancora in ritardo. Benché esistano esempi di autonomi progetti scolastici sul tema, è importante fare una legge che miri a fare di essi un virtuoso modello nazionale.
Chiediamo che la proposta sia discussa al più presto e che diventi quanto prima legge dello Stato. La violenza maschile sulle donne, l’omofobia, il bullismo e gli stereotipi di genere si combattono con l’educazione e la formazione sin da piccoli. Prima che sia troppo tardi. Firma anche tu! >>>
Il testo della proposta di legge: http://bit.ly/educazione-sentimentale
Lo spot video (regia di Luca Ragazzi e Gustav Hofer)
La sintesi della proposta di legge e il confronto con gli altri Stati europei
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