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Settimana europea per il reddito di base, il 16 settembre alla libreria Fandango di Roma per l’incontro: Fundamental Rights, Europa e Reddito Garantito

In occasione della Settimana Europea per il Reddito di Base che si terrà dal 15 al 21 settembre, ed in occasione delle pubblicazioni Contro la miseria, viaggio nell’Europa del nuovo welfare Editori Laterza e Sogno europeo o incubo? Fazi Editore, il BIN Italia vi invita a partecipare all’incontro: Fundamental Rights: Europa e Reddito Garantito Martedi 16 settembre ore 17:00 presso la Libreria Fandango Via dei Prefetti, 22 Roma

Sandro Gobetti presentazione della Settimana europea per il reddito di base
Celeste Costantino, Deputata SEL
Adriano Zaccagnini, Deputato Gruppo Misto
Maria Pia Pizzolante, TILT

Incontrano:
Giovanni Perazzoli, giornalista e autore del libro Contro la miseria, viaggio nell’Europa del nuovo welfare. Editori Laterza 2014
Giuseppe Bronzini, magistrato e coautore con Giuseppe Allegri del libro Sogno europeo o incubo? Fazi Editore 2014

Introduce e modera:
Luca Santini, Presidente BIN Italia

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I centri antiviolenza rischiano di chiudere proprio per il decreto “contro il femminicidio” che doveva salvarli. È questo il paradosso creato dalla legge che ha stanziato 17 milioni di euro per gli anni 2013/2014 per contrastare la violenza di genere: solo due milioni di questi andranno alle strutture che accolgono e assistono le donne vittime di violenza. Briciole che saranno ripartite tra i centri individuati e arriveranno a 3.000 euro all’anno per ogni struttura: soldi con cui non si potranno nemmeno pagare le bollette.

Il Governo ha svolto una mappatura per niente trasparente, non rispettando né criteri qualitativi né le linee guida della Convenzione di Istanbul che dal 1° agosto sarà legge. Il tutto mentre ancora il Piano nazionale Antiviolenza non è stato formulato e la delega alle Pari opportunità continua a rimanere nelle mani del premier. Abbiamo denunciato questa situazione, in una conferenza stampa partecipatissima, insieme a tutte le parlamentari di Sel e le operatrici dei centri Dire, donne in rete contro la violenza, provenienti da tutte le regioni d’Italia, che ho avuto la possibilità di conoscere durante il mio viaggio #RestiamoVive nelle strutture del Paese.

Renzi e il Partito democratico, forte del 41% ottenuto alle elezioni europee e del parlamento più rosa della storia, corrano subito ai ripari e affrontino la violenza di genere come fenomeno strutturale, non con ennesimi provvedimenti contraddistinti dall’approccio securitario ed emergenziale. Servono strumenti ispirati alla Convenzione di Istanbul: dalla prevenzione agli studi di genere, dall’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole alla cultura.

Oggi, giovedì 10 luglio, alle ore 14.30 presso la Sala Stampa di Montecitorio si svolgerà la conferenza stampa delle associazioni delle donne, delle rappresentanti dei centri antiviolenza e delle reti di donne contro la violenza con le parlamentari di Sel sul reparto dei fondi per il finanziamento ai centri antiviolenza in occasione della Conferenza Stato Regioni che dovrà decidere sul tema.

Il nuovo piano di finanziamento del Governo per il 2013 e il 2014 previsto dalla legge 119 – quella contro il femminicidio, sta scatenando le proteste degli operatori di tutta Italia. Se confermato il piano, rischia di andare contro la Convenzione di Istanbul che chiede un maggiore impegno finanziario delle istituzioni contro la violenza di genere.

Intervengono alla conferenza stampa Titti Carrano, Presidente D.i.Re Donne in rete contro la violenza (che raccoglie 63 centri in tutta Italia ), Anna Pram Vicepresidente D.i.Re Donne in rete contro la violenza, partecipano le deputate di Sel Celeste Costantino, Annalisa Pannarale, Marisa Nicchi e Donatella Duranti.

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Il 4 luglio a Tor Bella Monaca con daSud per inaugurare il primo murales antimafia di Roma

114621269-db5166bc-822b-4b99-b06e-816905be2d6bIl 4 luglio sarà inaugurato alla Collina della Pace il primo murales antimafia di Roma, un’iniziativa organizzata dall’associazione daSud con il patrocinio dell’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale, in occasione dell’ultima tappa romana della “Lunga marcia della memoria”. A realizzare il murales sarà lo street artist David Vecchiato (in arte Diavù), nell’area confiscata al boss della Banda della Magliana Enrico Nicoletti nel 2001 e oggi trasformata nel parco pubblico “Collina della Pace”.

Tutte le associazioni, che in questi anni sono state protagoniste della realizzazione del parco dedicato alla memoria di Peppino Impastato, si ritroveranno a partire dalle ore 16,00 al “Villaggio dei diritti”, lo spazio organizzato dall’associazione antimafia daSud per festeggiare l’opera di street art e l’antimafia sociale con mostre, stand di artigianato e di degustazioni, attività ludiche, esibizioni teatrali, un happening rap, il concerto del rapper Kento e una mensa per i poveri. Alla tappa “Lo sanno anche i muri” e all’inaugurazione del murales – che si terrà alle 19.30 circa – parteciperanno anche Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale e vicepresidente di Avviso Pubblico, e Celeste Costantino, deputata, già portavoce di daSud, segretaria della delegazione italiana al Consiglio d’Europa.

“Siamo lieti di realizzare assieme a daSud questa splendida iniziativa, in uno dei luoghi-simbolo del lavoro che stiamo portando avanti nelle nostre periferie. Nei mesi scorsi abbiamo sbloccato i fondi e avviato la riqualificazione del centro polifunzionale di Collina della Pace, per ridonare finalmente al territorio questa struttura dopo l’estate”, afferma Paolo Masini. “Diamo voce all’impegno di Roma Capitale contro tutte le mafie, e lo facciamo attraverso la street art, una forma d’arte che sta diventando uno strumento centrale per la riqualificazione dei nostri quartieri”.

“Nella Capitale delle mafie – afferma Celeste Costantino – inaugureremo un simbolo indelebile e identitario di un’antimafia che deve essere pratica quotidiana concreta e prerequisito dell’agire pubblico. Questo murales dimostrerà che la creatività e l’arte sono strumenti potentissimi contro i clan e rappresenterà uno stimolo importante per la politica che è in forte ritardo, per l’antimafia sociale e la cittadinanza: ognuno deve fare la propria parte, per non lasciare la città al welfare delle mafie, che sempre più offrono servizi, lavoro e soldi facili a chi scende a compromessi o sente di non avere più opportunità”