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Slitta ancora dibattito sulle #unionicivili. Il Governo ignora ogni discussione importante sui diritti civili e sociali

Stesso-amore-stessi-dirittiSarà rimandato anche stavolta il dibattito sul ddl Cirinnà sulle unioni civili. C’è un ingorgo di decreti e riforme che non lasciano spazio di manovra al Governo, dicono i fedelissimi di Renzi (incluso Alfano).

Non è stato sufficiente quindi il triste teatrino di Scalfarotto, membro del Governo che fa lo sciopero della fame contro ciò che rappresenta, anche se non si tratta di un gesto “contro Renzi”, ha tenuto a precisare il sottosegretario.

Come se non bastasse in commissione al Senato sono stati presentati 4.300 emendamenti al ddl; la maggior parte portano in calce la firma di Giovanardi, Malan e Mauro. Tre esponenti politici che hanno molto a che fare con la genesi di questo Governo. Emendamenti goliardici e fantasiosi: viene chiesto che l’unione civile sia “indissolubile”, che sia fondata su una raccomandata con ricevuta di ritorno, che i contraenti abbiano la patente di giuda, almeno dieci testimoni e che siano in regola con il pagamento dell’Imu. Ironia che non fa per niente ridere, soprattutto dopo aver letto gli emendamenti seri dove si afferma che l’unione civile è sinonimo di “società economica per la gestione di abitazione” e che gli omosessuali che si uniscono non debbano avere reati precedenti (pedofilia, pornografia e prostituzione minorile). Come se fossero caratteristiche innate dell’essere gay.

Provo vergogna per come il Governo e la maggioranza si stanno comportando su questo tema. Continuando a svilire e ad ignorare ogni discussione importante sui diritti civili e sociali. Vince finora il clima di confusione e paura creato ad arte dai professionisti della finta teoria del gender. Non possiamo permetterlo.

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LoveWins? Il nostro Governo immune al cambiamento. #Unionicivili

Sono finiti i festeggiamenti per il riconoscimento dei matrimoni gay, da parte della Corte suprema degli Stati Uniti. Tutti noi abbiamo cambiato la nostra foto profilo con una bandiera arcobaleno e citato il #LoveWins di Obama. Ma il nostro Governo dimostra di essere completamente immune al cambiamento, continuando ad infischiarsene dei diritti di una parte degli italiani.

La fotografia attuale del Paese è preoccupante: discussioni deliranti sul “gender”, comitati che scendono in piazza per sottrarre diritti ad altri cittadini, un Parlamento completamente imbambolato sulle unioni civili, con una proposta inchiodata da circa duemila emendamenti in commissione al Senato.

E così mentre gli ultra-cattolici dettano la linea, gli omofobi continuano ad aggredire gli omosessuali e la scuola non prevede una forma di educazione sentimentale (come nel resto d’Europa), ci ritroviamo sempre più soli. Ed attorno a falsità, bufale ed odio cresce una rete di intolleranza mai vista.

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Solo la scuola può salvarci dagli orribili femminicidi. #1oradamore

«Troppi decessi annunciati, troppe donne lasciate sole. Solo la scuola può salvarci dagli orribili femminicidi. È assolutamente necessario insegnare già dalle scuole primarie che ogni proprietà è schiavitù e la schiavitù è un crimine» ribadisce oggi Dacia Maraini sulle colonne del Corriere della Sera.

In questi giorni continuano a susseguirsi bufale e false informazioni sull’inesistente teoria del gender. In questo modo si rischia di perdere di vista uno dei principali obiettivi dell’educazione all’affettività nelle scuole, non a caso promossa dalla Convenzione di Istanbul, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne contro la violenza di genere. Non basta aver ratificato la convenzione: il Governo deve metterla in pratica. E non stare più in silenzio su un tema così importante come la formazione delle cittadine e dei cittadini di domani. #1oradamore

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L’Educazione sentimentale a scuola è l’unica risposta contro le diffamazioni del family day

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Continua purtroppo, dopo il family day, l’ondata di diffamazione ai danni di associazioni e docenti sull’inesistente “teoria del gender”, parole con cui i gruppi ultra-cattolici di questo Paese si riferiscono erroneamente all’educazione di genere, altra cosa rispetto a quella che raccontano.

Nel Paese si respira un clima pesantissimo. Ieri i senatori della Lega hanno esposto in aula lo striscione “Difendiamo i nostri bambini”, la ministra Giannini per incassare la fiducia ha rassicurato sull’impossibilità di inserimento della materia, il ministro dell’Interno Alfano che twitta no alla teoria del gender, il modulo prestampato in cui i genitori chiedono di non proporre il gender a scuola. E soprattutto il ritiro dei libri, dalle biblioteche delle scuole materne, che rispettano le pari opportunità da parte del nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Stiamo assistendo in questi giorni ad un ulteriore attacco alla cultura e alla scuola italiana.

Un’ondata di odio su quelle associazioni che in questi anni hanno condotto, con ottimi risultati, dei progetti scolastici sull’educazione all’affettività e alle differenze per sradicare stereotipi e contrastare la violenza, l’omofobia e il bullismo. Esperimenti condotti grazie all’autonomia scolastica e a dirigenti sensibili, che andrebbero piuttosto sistematizzati nei programmi didattici, come richiede l’art. 14 della Convenzione di Istanbul, votata all’unanimità dal Parlamento.

Da quasi due anni ho depositato una proposta di legge per l’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole, rimasta chiusa in un cassetto della maggioranza. Il Governo continua a rimandare ogni discussione, tra una fiducia e un’altra, e a rimanere in silenzio sul tema, alimentando teorie inesistenti, gettando in confusione i genitori italiani e fomentando i gruppi ultra-cattolici su modelli medievali. Il ritiro dei libri di Brugnaro è un gesto inaccettabile che rimanda disgustosamente agli anni bui del totalitarismo: il Governo prenda al più presto provvedimenti, conclude la deputata di Sel.

Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte e tutti. È il momento di rilanciare con forza i contenuti della campagna #1oradamore, per fare corretta informazione sui temi di genere e creare le condizioni per cui si possa al più presto discutere la proposta di legge sull’educazione sentimentale in Parlamento. Il Governo continua a rimandare, tra una fiducia e l’altra, e a rimanere in silenzio, alimentando teorie inesistenti, gettando in confusione i genitori italiani e fomentando i gruppi ultra-cattolici su modelli medievali. Ora basta!