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Subito #unionicivili. La condanna Corte Ue dimostra ancora una volta l’arretratezza del nostro Governo. Si voti immediatamente. #LoveWins

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Nel giro di 24 ore la Corte di Strasburgo e la Corte di Cassazione hanno svelato il volto medievale della nostra politica. Da un lato la condanna per il non riconoscimento delle unioni gay, dall’altro la sentenza che ribadisce la non necessarietà di una operazione per cambiare sesso all’anagrafe.

A dimostrazione che l’Italia, e i suoi rappresentanti al governo, non riescono a portare a termine nessun cambiamento sostanziale senza indicazioni da parte della magistratura o dell’Europa.

Oggi è comunque una giornata felice per tante e tanti che vedono finalmente il riconoscimento dei loro diritti. Lo chiediamo da anni e speriamo che la maggioranza recepisca immediatamente queste indicazioni. Le leggi le abbiamo depositate da tempo, basta semplicemente un voto. #LoveWins

 

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Cannabis, unioni civili, testamento biologico ed educazione sentimentale. Per una vera riforma per il riconoscimento di diritti sociali

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Abbiamo una grandissima opportunità. Esiste un gruppo trasversale in Parlamento che vuole portare avanti alcune proposte laiche, condivise e importanti: la legalizzazione della cannabis, la legge sull’eutanasia e il testamento biologico, le unioni civili, l’introduzione dell’educazione all’affettività nelle scuole. Un pacchetto di leggi che costituirebbe il cuore di una vera riforma, quella del riconoscimento di diritti che finora sono stati negati e della creazione di nuovi strumenti di prevenzione contro le mafie, le violenze di genere e l’omofobia.

Finora sono tutte proposte sulla carta. Ma sulla scorta del consenso ottenuto in questi giorni dall’intergruppo sulla cannabis, possiamo creare le condizioni nel Paese per far diventare ancora più popolari questi temi. Bisogna superare i dibattiti ideologici e dare finalmente risposte a delle questioni sociali molto rilevanti.

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Non è mai il momento giusto per discutere l’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole

Non basta dire “siamo contro tutte le discriminazioni”, bisogna attivare gli strumenti di prevenzione, come l’educazione sentimentale a scuola per contrastare violenze, bullismo ed omofobia.
La ministra all’Istruzione Giannini e il sottosegretario Faraone ci avevano assicurato che avremmo discusso al più presto l’introduzione di questo insegnamento, previsto dalla Convenzione di Istanbul. Mentivano. E non è l’unica menzogna che accompagna questa pessima legge sulla scuola. ‪#‎1oradamore‬

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Scuola, la ministra Giannini emette una circolare per far felici i parlamentari Ncd e gli inventori della falsa teoria del gender

Renzi illustra al Senato il programma dei 1000 giorni

La ministra Giannini continua a rimandare l’introduzione dell’educazione sentimentale nelle scuole, legittimando i professionisti della falsa “teoria del gender”. Con la circolare 4321 infatti il Ministero dell’Istruzione chiede il consenso preventivo ai genitori per far partecipare gli studenti ad attività extracurriculari, in cui, secondo il testo attuale della riforma della scuola, sarebbero confinati gli eventuali corsi di educazione di genere.

La ministra va contro l’art.14 della Convenzione internazionale di Istanbul, che prevede l’inserimento dell’educazione all’affettività nei piani didattici dei Paesi in cui è in vigore. Lo fa a nome del Governo dopo aver incassato la fiducia dei senatori Ncd, che oggi esultano per questa circolare ministeriale.

In questo modo si legittima la falsa “teoria del gender”, una trovata degli ultra-cattolici che sta provocando confusione nelle famiglie italiane e nel mondo della scuola. In verità parliamo di un insegnamento, da anni presente in tanti istituti grazie all’autonomia e alla sensibilità di docenti e dirigenti scolastici, che permette di sradicare stereotipi e contrastare la violenza di genere, l’omofobia e il bullismo.

Da tempo chiediamo che il Governo si esprima sul clima pesante che il “family day 2” ha creato nel Paese. Evidentemente questa è la risposta dell’Esecutivo: non solo demolire la scuola pubblica tramite la riforma, ma ridurre gli spazi di confronto in cui è possibile ragionare sulle relazioni, i sentimenti e le emozioni.