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‘Ndrangheta, intercettazioni (non ancora trascritte) del Processo Meta dimenticate sul traghetto

Puo’ succedere che quattro fascicoli contenenti intercettazioni non ancora trascritte di telefonate, addirittura gli originali, riguardanti un processo di ‘ndrangheta siano dimenticate su un traghetto che collega Messina e Reggio Calabria? Una storia così paradossale può accadere solo in Italia.
Sinistra Ecologia Libertà con un’interrogazione, primi firmatari i deputati Sergio Boccadutri e Celeste Costantino, ha chiesto l’intervento del ministro della Giustizia Cancellieri, perché il materiale probatorio – relativo a un delicato processo alle cosche interessate all’inflitrazione nel nord Italia – non può essere trattato così, e la vita di chi porta avanti le indagini contro le mafie non può essere messa a repentaglio in questo modo.

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SEL propone il reddito di 600 euro al mese a tutte le persone inoccupate, disoccupate e precarie con un reddito annuale inferiore a 7.200 euro.

Siamo tra i pochissimi Paesi europei – oltre a noi solo la Grecia – a non avere alcuna forma di tutela di ultima istanza. Un reddito minimo contrasta la povertà, libera dal ricatto della precarietà e dal lavoro nero, garantisce una vita dignitosa.

Da argine può diventare modello di un welfare che include e promuove. Il reddito minimo permette a una generazione, ormai non così connotata anagraficamente, di avviare un percorso di crescita formativa, professionale e di vita, in autonomia e con una minima rete di protezione sociale. Il reddito minimo non è una misura assistenziale, ma un investimento, un’opportunità, una responsabilizzazione degli individui perché tutti e tutte possano costruire qualcosa per sé e per la società in cui vivono.

Per questo SEL sostiene la proposta di legge per l’istituzione del reddito minimo garantito, che prevede un reddito di 600 euro al mese a tutte le persone inoccupate, disoccupate e precariamente occupate con un reddito personale imponibile inferiore a 7.200 euro.

Inoltre crediamo sia uno strumento di welfare fondamentale anche in funzione antimafia: molte inchieste dimostrano che le mafie assicurano una sorta di welfare parallelo, perché sono l’unico soggetto in grado di garantire liquidità e potenza economica.

Pensiamo, a proposito, che la nuova Commissione Antimafia debba promuovere un’azione per l’introduzione del reddito minimo garantito per i più giovani. Per offrire loro la libertà di dire “no” al controllo del mercato del lavoro da parte dei clan e della cattiva politica. Per questo raccolgo e rilancio anche i 10 punti dell’Associazione daSud.

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A Milano per Lea Garofalo e Denise

In piazza Beccaria a Milano con Luigi Ciotti, il sindaco Giuliano Pisapia e tantissime donne e uomini per ricordare Lea Garofalo. Dopo quattro lunghi anni di processi, depistaggi e verità strazianti, si è tenuto finalmente un funerale per Lea. Proprio come desidera da sempre Denise, sua figlia.

La storia di Lea Garofalo in questi anni, grazie alla determinazione di Denise, all’appoggio delle associazioni antimafia, e talvolta delle istituzioni, è stata una delle più importanti per raccontare il rapporto tra donne, testimoni di giustizia e ‘ndrangheta. Una delle tanti morti di cui siamo responsabili: uccise o suicidate cambia poco.

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Sabato a Milano, per Lea e Denise. E per chi ogni giorno si ribella alle mafie

Sabato 19 ottobre alle 10.30 sarò e saremo in piazza Beccaria a Milano, per i funerali di Lea Garofalo. Dopo quattro lunghi anni di processi, depistaggi e verità strazianti, si terrà finalmente una messa per Lea. Proprio come desidera da sempre Denise, sua figlia.

La storia di Lea Garofalo in questi anni, grazie alla determinazione di Denise, all’appoggio delle associazioni antimafia, e talvolta delle istituzioni, è stata una delle più importanti per raccontare il rapporto tra donne, testimoni di giustizia e ‘ndrangheta. Una delle tanti morti di cui siamo responsabili: uccise o suicidate cambia poco. Almeno rispetto al nostro ruolo.

Lo scorso maggio la Corte d’Assise di Milano ha confermato quattro ergastoli per Massimo Sabatino, Rosario Curcio, Vito e Carlo Cosco. Quest’ultimo ex compagno di Lea, padre di Denise. Un papà che ha fatto finta di prendersi cura della figlia, facendole credere che la madre “irresponsabile” fosse scappata. Mentre gettava Denise tra le braccia di uno dei complici dell’omicidio di sua mamma.

Ma Denise non capiva, non si rassegnava. Cercava la verità. […]

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