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Il 4 luglio a Tor Bella Monaca con daSud per inaugurare il primo murales antimafia di Roma

114621269-db5166bc-822b-4b99-b06e-816905be2d6bIl 4 luglio sarà inaugurato alla Collina della Pace il primo murales antimafia di Roma, un’iniziativa organizzata dall’associazione daSud con il patrocinio dell’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale, in occasione dell’ultima tappa romana della “Lunga marcia della memoria”. A realizzare il murales sarà lo street artist David Vecchiato (in arte Diavù), nell’area confiscata al boss della Banda della Magliana Enrico Nicoletti nel 2001 e oggi trasformata nel parco pubblico “Collina della Pace”.

Tutte le associazioni, che in questi anni sono state protagoniste della realizzazione del parco dedicato alla memoria di Peppino Impastato, si ritroveranno a partire dalle ore 16,00 al “Villaggio dei diritti”, lo spazio organizzato dall’associazione antimafia daSud per festeggiare l’opera di street art e l’antimafia sociale con mostre, stand di artigianato e di degustazioni, attività ludiche, esibizioni teatrali, un happening rap, il concerto del rapper Kento e una mensa per i poveri. Alla tappa “Lo sanno anche i muri” e all’inaugurazione del murales – che si terrà alle 19.30 circa – parteciperanno anche Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie di Roma Capitale e vicepresidente di Avviso Pubblico, e Celeste Costantino, deputata, già portavoce di daSud, segretaria della delegazione italiana al Consiglio d’Europa.

“Siamo lieti di realizzare assieme a daSud questa splendida iniziativa, in uno dei luoghi-simbolo del lavoro che stiamo portando avanti nelle nostre periferie. Nei mesi scorsi abbiamo sbloccato i fondi e avviato la riqualificazione del centro polifunzionale di Collina della Pace, per ridonare finalmente al territorio questa struttura dopo l’estate”, afferma Paolo Masini. “Diamo voce all’impegno di Roma Capitale contro tutte le mafie, e lo facciamo attraverso la street art, una forma d’arte che sta diventando uno strumento centrale per la riqualificazione dei nostri quartieri”.

“Nella Capitale delle mafie – afferma Celeste Costantino – inaugureremo un simbolo indelebile e identitario di un’antimafia che deve essere pratica quotidiana concreta e prerequisito dell’agire pubblico. Questo murales dimostrerà che la creatività e l’arte sono strumenti potentissimi contro i clan e rappresenterà uno stimolo importante per la politica che è in forte ritardo, per l’antimafia sociale e la cittadinanza: ognuno deve fare la propria parte, per non lasciare la città al welfare delle mafie, che sempre più offrono servizi, lavoro e soldi facili a chi scende a compromessi o sente di non avere più opportunità”

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Lo sguardo di Celeste Costantino è lucido e rassicurante a tal punto che potresti anche dimenticarti dell’orrore che ci ha raccontato la cronaca di queste ore. Sui giornali vediamo il sangue delle donne e degli indifesi: dalle coltellate di Carlo Lissi, l’informatico di Motta Visconti (Mi) che ha ucciso la moglie e i figli, all’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio nel 2010. Ma lo sguardo di Celeste è abituato sia alla limpidezza del mare, quello della sua Reggio Calabria, sia ai profili spigolosi delle palazzine del Gebbione, il quartiere inquinato dalla ’ndrangheta in cui è cresciuta. Lei, 35 anni, una laurea in Filosofia, vive a Roma, nella borgata multietnica di Torpignattara, anche adesso che è deputata alla Camera per Sel. È sua, e di altre 8 deputate, la proposta di introdurre l’ora di educazione sentimentale nelle scuole. Un’iniziativa che, se fosse attuata, andrebbe a colpire alla radice il fenomeno del femminicidio.

Come possiamo uscire in modo costruttivo dalla rabbia e dallo sgomento in cui ci ha portati la cronaca di questi giorni?
«Partiamo dall’uso delle parole: il linguaggio va cambiato. Se oggi diciamo femminicidio, e non più dramma della gelosia o raptus della follia, è perché il movimento delle donne ha lottato per modificare il modo in cui interpretiamo quello che accade».

Qual è la seconda mossa?
«Bisogna dare il massimo sostegno ai centri che aiutano le donne a uscire dalla condizione di vittima dopo aver subito una violenza. Al momento, queste strutture specializzate sono poche e affidate solo alla sensibilità degli enti locali. Non basta».

Arriviamo così al cuore della sua proposta: portare nelle scuole l’educazione sentimentale.
«Un fatto rivoluzionario. Da una parte vorrei più formazione per gli insegnanti, perché sappiano affrontare il rapporto con i ragazzi rispettando le differenze, non solo quelle tra maschi e femmine, ma anche culturali e religiose. Dall’altra, chiedo di far crescere gli studenti dedicando un’ora del loro programma settimanale all’affettività, incrociando l’educazione sessuale all’educazione civica. Abbiamo pensato la proposta di legge per le medie e le superiori, ma in molti mi hanno scritto suggerendo che venga estesa anche alla scuola dell’infanzia».

E i libri di testo?
«Io non mi ricordo una sola filosofa, una sola scrittrice, un solo personaggio storico femminile che ho studiato in classe. Esistono, però non sono state valorizzate nel percorso scolastico. Farlo aiuterebbe la formazione delle nuove generazioni. Ed è importante, perché la crisi sta mettendo alla prova il rapporto tra uomo e donna».

Attraverso l’associazione daSud, lei si occupa di criminalità. Esiste una relazione fra la mafia e il femminicidio?
«La ’ndrangheta è uno dei sistemi più machisti e maschilisti che esistano. La donna è una “cosa” che appartiene agli uomini e viene strumentalizzata. Per esempio nelle faide: quando vuoi far pagare un conto a qualcuno, non uccidi lui, ammazzi sua madre, sua figlia, la sua fidanzata. E la donna viene usata per screditare i pentiti e per disorientare l’opinione pubblica: una persona non è eliminata perché ha dato fastidio alle cosche, ma per una “volgare” questione di “femmine”. Dobbiamo dire basta».

Lei ha lavorato ai testi del libro a fumetti sullo stupro di una studentessa calabrese: Roberta Lanzino – Ragazza (Round Robin Editrice). Nell’appendice riporta la sua esperienza di vita in un ambiente universitario maschilista di cui sono complici anche le donne.
«La cosa che mi ha colpito, confrontadomi con le altre studentesse sull’omicidio di Roberta, è stata la totale assenza di solidarietà. Le addossavano anche la colpa di aver preso, per andare al mare, la strada poco frequentata in cui è stata violentata e uccisa da 2 componenti della ’ndrangheta. La cultura maschilista le donne l’hanno non solo subita, ma perfino condivisa. Io, per prima, non ne sono immune. Ho seguito un percorso interiore: sì, ogni giorno devo fare un grande lavoro su me stessa».

Roberto Moliterni – Donna Moderna

mammamafia

Mamma mafia
Il welfare te lo paghiamo noi
La lunga marcia della memoria di daSud
Dal 28 maggio al 22 luglio 2014

Programma

28 maggio, ore 18
Presentazione ebook “Roma tagliata male” in Campidoglio
Sala Piccola Protomoteca, Piazza del Campidoglio 1 – Roma

L’associazione antimafie daSud chiede impegni concreti alla politica.
Presentazione del libro “Roma tagliata male” (a cura di Danilo Chirico, Terrelibere edizioni/Associazione daSud) su droga e mafie nella Capitale.

Ignazio Marino, Sindaco Roma Capitale
Francesco D’Ausilio, Capogruppo Partito Democratico
Gianluca Peciola, Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà
Elisabetta Melandri, Presidente Cies
Danilo Chirico, Curatore del libro


5 giugno, ore 21
WALL STRIP
Museo dell’Ara Pacis,  Lungotevere in Augusta
I disegni di Makkox contro le mafie
Apertura notturna straordinaria del Museo dell’Ara Pacis

Con le illustrazioni inedite di Marco Dambrosio in arte Makkox.
Durante la serata visual art di Alessandro Mastrantonio.


6 giugno, ore 20
AZZARDO A TEATRO
Teatro Hamlet, via Alberto da Giussano 13
Spettacolo teatrale FICCASOLDI di Rosario Mastrota. Con Dalila Cozzolino, Marco Foscari, Marco Usai.
Ingresso gratuito, uscita a cappello

Lo spettacolo sarà anticipato dalla presentazione del dossier di daSud su gioco d’azzardo e mafie.

Intervengono:
Giammarco Palmieri, Presidente Municipio V
Carlo Cefaloni, Slot Mob
Marta Leonori, Assessore al Commercio Roma Capitale
Giovanni Tizian, giornalista l’Espresso

con il Patrocinio del Municipio V Roma Capitale


13 giugno, dalle 16
LO SANNO ANCHE I MURI
Liceo E. Amaldi, via Parasacchi 21 Tor Bella Monaca

Il primo murales antimafia di Roma
daSud vi invita al villaggio dei diritti, con le associazioni, i movimenti e i comitati del territorio.
Un grande evento per festeggiare il murales antimafie disegnato da Diavù, coordinatore del progetto Museo Urban Art di Roma. Durante la giornata trekking urbano con Federtrek. Musica live con il concerto di Kento e un happening rap.

Intervengono:
Paolo Masini, Assessore alle Periferie Roma Capitale
Celeste Costantino, Deputata Sinistra Ecologia e Libertà
David Vecchiato “Diavù”, autore del murales antimafie

con il Patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alle Periferie


15 giugno, dalle 12
L’antimafia è servita
Parco degli Acquedotti
Animazione, picnic e musica dal vivo del gruppo di fiati Akuna Matata e della The Big Lebowski band. Durante la giornata altre performance artistiche e gli stand delle associazioni del territorio. Area giochi per bambini e per grandi.

Ore 15 Presentazione del libro “Il marcio è servito” di Lorenzo Misuraca

Intervengono:
Estella Marino, Assessore all’Ambiente Roma Capitale
Susi Fantino, Presidente Municipio VII
Marta Bonafoni, Consigliere regionale Per il Lazio
Francesca Zappalà, Terra! Onlus
Raffaele Lupoli, Consulente Municipio VII  buone pratiche antimafia

in collaborazione con Officina Culturale Via Libera
con il Patrocinio del Municipio VII Roma Capitale

 

19 giugno, ore 20.30
I CLAN FANNO IL WELFARE
Torre del Fiscale – Via dell’Acquedotto Felice 120
Cena antimafie per la presentazione del nuovo dossier di daSUd “Mamma mafia”
su welfare e controllo del territorio. Durante la serata saranno illustrate alcune buone pratiche sociali e d’impresa contro i clan.
La squadra di Assault Kitchen, con la partecipazione straordinaria dello chef Natale Giunta, cucinerà un menù con prodotti equo e solidali e a km0. Tutti i proventi della cena andranno all’acquisto di libri per la mediateca antimafie Giuseppe Valarioti. Posti limitati

in collaborazione con Associazione La Torre del Fiscale e Cooperativa Coraggio

 

22 luglio, ore 8
I sentieri della Memoria
Statale 106, Svincolo Bovalino, San Luca (RC)
In cammino verso Pietra Cappa, luogo del ritrovamento del fotografo Lollò Cartisano sequestrato e ucciso dalla ‘ndrangheta.

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Question time al ministro Alfano sulle intimidazioni ai sindaci calabresi di Benestare (Rc) e Marano Marchesato (Cs)

Domani, durante il question time a Montecitorio, chiederemo al Ministro degli Interni quali iniziative intenda adottare per assicurare protezione agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato. Vogliamo che sia fatta luce sulla natura e l’origine delle minacce hanno ricevuto nelle settimane scorse.

BENESTAREQUESTION TIME

Al Ministro dell’Interno

Premesso che:

– Nella tarda serata del 18 maggio 2014 l’auto del padre di Rosario Rocca, sindaco di Benestare, in provincia di Reggio Calabria, è stata incendiata da ignoti. Il Primo cittadino, che si è ricandidato alla guida del Comune, stava tenendo un comizio elettorale, in contrada Belloro, mentre persone ignote hanno appiccato il fuoco all’automobile del genitore;

– Non è la prima volta che il sindaco Rocca e la sua famiglia sono oggetto di intimidazioni. A febbraio dello scorso anno, infatti, la sorella del Primo cittadino subiva l’incendio della propria auto. Mentre lo scorso ottobre fu proprio il sindaco a subire un’intimidazione analoga, in seguito alla quale presentò le proprie dimissioni dall’incarico, denunciando la situazione di totale abbandono in cui era costretto ad amministrare, salvo poi decidere, una quindicina di giorni dopo, di ritirare coraggiosamente le proprie dimissioni e proseguire nel cammino amministrativo;

– Nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2014, a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza, le autovetture del sindaco Eduardo Vivacqua e dell’ assessore Domenico Carbone sono state incendiate, sotto le rispettive abitazioni. All’interno sono state rinvenute anche due buste chiuse con proiettili e fiori. Lo stesso contenuto è stato trovato anche all’interno di un plico collocato sul parabrezza dell’auto del vicesindaco Giuseppe Belmonte. Le indagini condotte dai carabinieri hanno permesso di individuare tre sospettati che sono stati accompagnati nella caserma di Cosenza.

– Negli ultimi tre anni gli atti d’intimidazione ai danni di amministratori si sono moltiplicati, con un incremento del 66% che ha colpito soprattutto i sindaci della Calabria.

Per sapere:
quali iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo per assicurare al più presto una doverosa protezione agli amministratori di Benestare e di Marano Marchesato, nonchè per contribuire a fare luce sulla natura e l’origine degli atti intimidatori illustrati in premessa.

Aiello, Carbone, Costantino, Fava, Lacquaniti