Ho chiuso il mio intervento in aula con una nota personale. Ho ringraziato il mio collega Stefano Quaranta non solo per il lavoro che abbiamo fatto insieme in commissione ma per un sentimento che abbiamo condiviso: la pesantezza e il senso di inadeguatezza nel modificare la Costituzione. Vi assicuro che nel mio percorso politico non mi è mai mancato il coraggio ma per la prima volta mi sono sentita piccola davanti a chi crede presuntuosamente di essere a tutti i costi un gigante.

Continueremo a fare di tutto per modificare questa riforma sbagliata che il Parlamento si appresta a votare. Sicuro non ci renderemo mai complici: lo dobbiamo alla storia della Costituzione, alla nostra democrazia, alle nuove generazioni del nostro Paese. #opencamera

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Calabria, La vittoria del centrosinistra archivia anni bui di Scopelliti. Sinistra al 4% è un risultato importante: ora costruire una squadra autorevole

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La sinistra in Calabria ha superato il 4%: è stato raggiunto un obiettivo importante, che non era per nulla scontato appena qualche settimana fa, e nel quale invece abbiamo sempre e ostinatamente creduto. Un risultato che oggi non può che essere dedicato a Gianni Speranza, che s’è messo al servizio di un progetto politico difficile. Un percorso di ricostruzione di una sinistra di governo che è certamente pieno di insidie ma che i calabresi ci invitano a proseguire anche a urne chiuse e sul quale continueremo a investire con impegno.
Con la vittoria di Mario Oliverio, al quale vanno i miei auguri di buon lavoro, e del centrosinistra si archiviano definitivamente gli anni bui del sistema di potere di Giuseppe Scopelliti e si apre una nuova stagione. Al neopresidente la responsabilità di costruire una squadra di governo autorevole, capace, in grado di recuperare la fiducia verso la politica e le istituzioni dei tanti calabresi che hanno deciso di non votare e che non tradisca la voglia di cambiamento. Su questa sfida la sinistra farà la propria parte con determinazione, passione e grande rigore etico: la politica non può permettersi un altro fallimento.

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I soldi delle mafie per il diritto allo studio. On. Costantino (Sel): “Passato un anno da mio emendamento, dove sono finiti i fondi che garantirebbero 7mila nuove borse di studio?”

A un anno dall’inserimento nel decreto Istruzione dell’emendamento che consente di usare il 3% del denaro confiscato alle mafie per finanziare borse di studio, i promotori della proposta chiedono certezze al Governo su tempi e fondi. Secondo le stime del 2013 sono stati bloccati 28 milioni di euro che corrispondono a circa 7 mila borse di studio

Il Governo Renzi è favorevole o contrario alla possibilità di destinare una piccola parte del denaro confiscato alle mafie per garantire il diritto allo studio? E che fine ha fatto la proposta, elaborata dall’associazione antimafie daSud e raccolta dai deputati di Sel, di usare il 3% di queste somme per finanziare le borse di studio? Sono le domande rivolte oggi all’Esecutivo durante la conferenza stampa a Montecitorio indetta da Celeste Costantino, parlamentare di Sel (firmataria dell’emendamento) a cui hanno partecipato Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, Pasquale Grosso dell’associazione antimafie daSud e i rappresentanti delle associazioni studentesche Udu e Link.

«Secondo le nostre stime il Governo sta bloccando almeno 28 milioni di euro confiscati alle mafie che sono il 3% dei 940 milioni sottratti ai clan solo nel 2013 – dichiara l’on. Celeste Costantino – risorse aggiuntive al Fondo Integrativo Statale che sono un piccolo contributo per cancellare la vergognosa figura dell’idoneo non beneficiario che esiste solo in Italia e per aiutare le Regioni a erogare servizi. Il Governo invece ancora una volta sta perdendo l’occasione di dire ai giovani che l’antimafia non è una teoria di facciata ma una pratica concreta dell’agire politico e sociale, proprio questo emendamento ha dimostrato un binomio inscindibile: non ci può essere antimafia senza formazione, né formazione senza antimafia. Chiediamo quindi al premier Renzi di fare immediatamente chiarezza sui fondi e sui tempi di trasferimento agli Enti per il diritto allo studio. Basta retorica e annunci. Il Governo si dia una mossa».

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