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Legalizziamo la cannabis: un duro colpo per gli affari e il consenso delle mafie

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Faccio parte dei 218 parlamentari che hanno firmato la proposta di legge dell’intergruppo per la legalizzazione della cannabis. Mentre nel mondo tanti Stati hanno già fatto questo passo, da noi forti resistenze culturali non hanno mai permesso un confronto libero da ideologie e pregiudizi.

Il testo dell’intergruppo raccoglie molti degli aspetti che avevamo già presentato nella proposta di Sel. Nascita dei cannabis social club, coltivazione in casa fino a cinque piante, autorizzazione per la vendita in negozi dedicati forniti di licenza dei Monopoli, una parte dei proventi per il fondo nazionale per la lotta alla droga.

La legalizzazione sarebbe un duro colpo per le mafie, che gestiscono questo affare che vale tra i 15 e i 30 miliardi di euro nel nostro Paese. I clan controllano i nostri territori proprio con la detenzione e lo spaccio, ottenendo un grande consenso sociale generato dal welfare parallelo che hanno costruito nel silenzio delle istituzioni.

Negli Stati che hanno legalizzato la marijuana non è affatto cresciuto il numero dei consumatori né è aumentato l’impatto sociale e sanitario connesso al consumo. A crescere è stato solo il reddito legale e il gettito fiscale.

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Linee guida e diffide, continuano le diffamazioni contro l’educazione sentimentale. Adesso basta

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#1oradamore Oggi sono state consegnate al sindaco di Venezia Brugnaro le firme di centinaia di autori, scrittori e illustratori contro la scelta di bandire dalle scuole i libri che rispettano le pari opportunità. Abbiamo presentato una interrogazione su questa triste vicenda, e aspettiamo ancora la risposta di un Governo che in queste settimane è stato colpevolmente in silenzio davanti all’ondata discriminatoria e diffamatoria nei confronti dell’educazione sentimentale con l’invenzione della fasulla teoria del gender.

Sono uscite circolari scolastiche, ci sono state manifestazioni e perfino messaggini di genitori allarmati sul “pericolo” del “gender”. Come se non bastasse il comitato promotore del family day ha diffuso in rete anche delle linee guida per i genitori per diffidare ufficialmente le scuole e rifiutare il patto di corresponsabilità. “I vostri figli saranno istigati all’omosessualità” continuano ad urlare nel testo.

Adesso è troppo. Dobbiamo alzare la voce e farci sentire. Non possiamo permettere che il Governo e il Parlamento non raccolgano la richiesta di una convenzione internazionale contro la violenza di genere. L’educazione all’affettività è uno strumento di prevenzione contro l’omofobia, il bullismo e gli stereotipi di genere. Una materia insegnata in tutte le scuole d’Europa. Meno che da noi e in Grecia.

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Grecia, accordo raggiunto in Europa. Ma Renzi non parla a nostro nome

Accordo raggiunto in Europa. Non ci sarà la Grexit per il momento, ma colpisce il ruolo e il comportamento della Germania che ha voluto punire, ricattare, ipotecare il paese ellenico.

Austerity, Troika e vendita del patrimonio pubblico sono gli assi principali dell’ultimatum. Renzi quando dichiara che “il referendum è stato un errore” non sa quello che dice e non parla a nostro nome. Noi stiamo con il popolo greco.

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