Perché questo Paese deve vivere nella finzione e nella ipocrisia. Ricordo le parole del papà di Eluana Englaro quando ci spiegava che tutti nel silenzio di un ospedale avrebbero potuto staccare quella spina.
Ma lui no. Voleva che venisse rispettata la volontà di tutte e tutti alla luce del sole.
La legge sul testamento biologico è ferma. Come sono fermi tanti altri provvedimenti sulla dignità delle persone. Perché? Nessuno è in grado di dare una risposta politica a questo.
Ci si nasconde dietro la coscienza per non affrontare le proprie responsabilità.
L’etica, mi dispiace per voi, è un’altra cosa.
Giustizia è fatta
Era il 15 gennaio 2012 e con l’associazione daSud partivamo per Modena con le magliette e uno striscione con su scritto IO MI CHIAMO GIOVANNI TIZIAN. Ieri sera finalmente la notizia: processo Black Monkey, tiene l’accusa di associazione mafiosa. Il tribunale ha condannato tutti e 23 gli imputati, infliggendo la pena più alta, 26 anni e 10 mesi, a Nicola Femia, ritenuto il vertice di un gruppo legato alla ‘ndrangheta che faceva profitto con il gioco illegale. Risarcimento per il giornalista Giovanni Tizian minacciato di morte per aver denunciato nei suoi articoli l’organizzazione criminale. Un grande abbraccio a Giovanni. Questi anni sono stati duri ma adesso giustizia è stata fatta.
Interrogazione sulla morte di Amadou Diarrà avvenuta nel CIE di Vibo Valentia
COSTANTINO e FRATOIANNI. — Al Ministro dell’interno . — Per sapere – premesso che:
il 15 febbraio 2017, a Vibo Valentia, presso il centro di accoglienza situato all’Hotel Lacina di Brognaturo, un migrante malese di 24 anni è deceduto in una rissa scoppiata, pare, per futili motivi;
il ragazzo, Amadou Diarrà, è morto dissanguato durante l’intervento chirurgico che avrebbe cercato di salvarlo, a causa di gravi ferite riportate all’addome dopo essere stato scaraventato contro una porta a vetri del centro di accoglienza;
nella tarda mattinata la polizia aveva già fermato il presunto colpevole, Moussa Traore, anche lui giovanissimo e connazionale della vittima. A Traore viene contestata l’accusa di omicidio preterintenzionale;
entrambi i giovani erano ospiti della struttura dal 6 dicembre 2016;
la situazione di abbandono, in alcuni casi di degrado, di molti centri di accoglienza crea un clima esplosivo che, come si sa dalle cronache, sfocia in violenze, a volte anche gravi. Vi sono persone non accusate di alcun reato che vi si trovano per essere identificate ed espulse, spesso senza un adeguato sostegno psicologico, in altri casi, come si è visto dalle recenti cronache sempre in Calabria, gli ospiti delle strutture non ricevono neppure i servizi essenziali che consentano un minimo livello di dignità;
il piano di rafforzamento di queste strutture delineato dal Ministero dell’interno, dopo le numerose verifiche rispetto al fallimento di questi luoghi, emerse anche dall’attività della Commissione parlamentare di inchiesta sui centri di accoglienza, alla luce degli incidenti che avvengono al loro interno, non è spiegabile –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e come intenda verificare, per quanto di competenza, le eventuali responsabilità del centro di accoglienza situato presso l’Hotel Lacina di Brugnaro e la relativa efficienza. (4-15584)
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/15584&ramo=CAMERA&leg=17