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Caporalato, il Ministro Martina accoglie una delle richieste avanzate nel rapporto #Filierasporca. Ora proceda a rendere trasparente tutta la filiera agroalimentare contro sfruttamento nelle campagne

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La “responsabilità in solido” per le aziende che sfruttano i lavoratori nelle campagne italiane, annunciata ieri dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, è un primo importante passo verso la trasparenza della filiera agroalimentare.

Finalmente qualcosa inizia a cambiare, dopo le morti avvenute questa estate nei campi del Mezzogiorno e in seguito alla campagna mediatica di #FilieraSporca, organizzata dalle associazioni Terra!Onlus, daSud e Terrelibere.org. La misura individuata da Martina è contenuta nelle quattro proposte avanzate nel rapporto che abbiamo sostenuto e presentato più volte in tutta Italia.

Adesso è urgente anche la pubblicazione dell’albo dei fornitori e l’estensione a tutti i soggetti coinvolti nella produzione agroalimentare, per non rendere inutile il piano predisposto dal ministero. Inoltre continueremo a chiedere al Governo degli impegni precisi su l’etichetta narrante e la responsabilità solidale delle imprese. Solo così potremo ottenere una filiera trasparente, rendere i cittadini consapevoli e combattere la schiavitù e lo sfruttamento nei campi.

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#MafiaCapitale Roma ha bisogno di alzare la testa, ma anche di tanta pulizia e di tanta onestà intellettuale

Il 6 e 7 marzo di quest’anno, prima del funerale show dei Casamonica, associazioni, comitati, movimenti hanno organizzato più di 60 eventi a Roma dal titolo “Spiazziamoli” per dire “no” alle mafie e chiedere più diritti.

Certo, in quelle piazze con migliaia di persone, non c’erano le associazioni di categoria, non c’era Alfio Marchini, non c’erano tutte le figure istituzionali che saranno presenti domani alla manifestazione del Pd, ma è stata la prima grande reazione della città dopo Mafia Capitale.

Il mio partito ha aderito ad entrambe, quindi non posso essere tacciata di faziosità, ma una cosa la voglio dire: nessuno si può permettere di distribuire “patenti” antimafia e la piazza, si sa, è di tutti. Però la politica, e non solo, si misura per quello che ha fatto e anche per quello che non ha fatto.

Non ho bisogno di aspettare una sentenza della magistratura per individuare delle responsabilità e domani saranno in piazza tante figure che questa responsabilità ce l’hanno e fingere che non sia così è un errore. Roma ha bisogno di alzare la testa, ma anche di tanta pulizia e di tanta onestà intellettuale. E quest’ultime purtroppo, spesso e volentieri, latitano.

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Migranti, riportiamo il dibattito nella giusta direzione: diritto asilo, #mafiacapitale, Dublino III e #filierasporca

Era inevitabile che si assistesse a questo raccapricciante teatrino della Lega dopo i fatti di Palagonia. I fomentatori di razzismo si sono sfregati fin da subito le mani davanti all’arresto del diciottenne ivoriano ospite del Cara di Mineo e al momento presunto omicida dei coniugi Solano. Di colpo sono stati cancellati dal dibattito pubblico i temi che invece il Governo dovrebbe affrontare immediatamente, anche con il sostegno di tutte le forze politiche in campo. Parliamo del diritto d’asilo europeo, del superamento di Dublino III, del nuovo “muro” inglese, del sistema Mafia capitale nella gestione dei migranti, dell’apertura dei canali umanitari dopo le innumerevoli tragedie del Mediterraneo, della lotta al caporalato e alla schiavitù in agricoltura. Non sono “altri” temi, ma è il contesto, complesso e stratificato, della questione migranti nel nostro Paese.

Riportiamo il dibattito nella giusta direzione. Il Governo intervenga immediatamente in sede europea, prenda una posizione chiara e spenga in fretta i fuochi degli xenofobi. A meno che non voglia rendersi complice di questa spregevole caccia al nero.

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Basta con l’approccio securitario e proibizionista sulle droghe

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Daspo per tutti. Tifosi, manifestanti e ora viene anche proposto per le discoteche. Vorremmo affrontare la questione droghe in una maniera più matura. Principalmente discutendo al più presto la proposta per la legalizzazione della cannabis e poi cominciando ad allargare il campo e contrastare i veri responsabili del narcotraffico: le mafie, unici attori che determinano il mercato e che controllano i nostri territori.

La morte di Lamberto, il ragazzo sedicenne di Città di Castello deceduto al Cocoricò di Riccione per overdose di ecstasy, ha certamente bisogno di una risposta forte da parte dello Stato. Ma non può essere ancora usato il fallimentare approccio securitario e proibizionista. Bisogna piuttosto creare delle politiche di prevenzione, di riduzione del consumo, di informazione. Per far sì che nessun altro ragazzo possa ritrovarsi nella stessa dinamica. È inutile continuare a sostenere ipocritamente che solo in discoteca si possano trovare le droghe sintetiche. Chi lo pensa – certamente il ministro Alfano – fa un cattivo servizio per questo Paese.

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