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Venerdì 25 settembre, ore 18.30 inaugurazione villaggio #RestartdaSud alla Casa del jazz, con @lauraboldrini

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Venerdì 25 settembre inaugureremo il villaggio dell’antimafia e dei diritti alla Casa Del Jazz, bene confiscato alla banda della Magliana. Alle 18.30 consegneremo il premio #‎RestartAntimafia ad alcune personalità del mondo della cultura, della politica e del sociale che si sono distinte per aver contribuito al racconto delle mafie e aver fatto dell’antimafia un prerequisito del proprio lavoro: tra gli altri saranno premiati l’ex sindaco di Rosarno Giuseppe Lavorato, la presidente di “Casa Lorena, Casa di accoglienza per donne maltrattate” di Casal di Principe (CE) Lella Palladino, il regista Matteo Garrone; l’attore e regista Ninni Bruschetta.

Siamo felicissimi che a consegnare questi riconoscimenti sia la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini.

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Flash mob “Un mare di legalità per tutti”, venerdì 18 settembre alle 17.45 ad Ostia

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A Roma c’è la mafia ed Ostia, il mare di Roma, rappresenta una grande opportunità per gli investimenti della criminalità.

Le inchieste, gli arresti, lo scioglimento per infiltrazioni mafiose nel Municipio X, la corruzione nel tessuto politico, amministrativo e imprenditoriale, ci raccontano proprio questo. Questa difficile fase politica deve trasformarsi in una occasione di rilancio, di riorganizzazione efficace delle forze sane della nostra città perché vogliamo da un lato contrastare in modo efficace ogni tipo di collusione, compromissione e contaminazione, dall’altro costruire una proposta di Governo inclusiva e condivsa, capace di dare un orizzonte totalmente nuovo a tutto il nostro territorio. Abbiamo bisogno di costruire, tutti insieme, una nuova stagione di diritti e di legalità per il nostro Municipio e per la città di Roma a partire proprio dal mare di Roma.

Per questo Sel chiede all’Amministrazione Capitolina di revocare, senza se e senza ma, le concessioni a tutti i concessionari che non sono in regola con le normative vigenti, chiediamo che in tempi rapidi e certi venga abbattuto il “lungomuro”, una delle cicatrici più evidenti sul volto di Roma, chiediamo che l’Amministrazione sciolga tutti i nodi relativi al commissariamento prefettizio del Municipio X a partire dai conflitti di attribuzione fra poteri dello Stato che in questi giorni stanno paralizzando la vita amministrativa del nostro territorio. La stagione estiva è terminata, l’autunno è alle porte, facciamo in modo che questi nodi, per la prossima stagione estiva, anziché essere mandati in letargo, siano definitivamente sciolti in maniera efficace. Vogliamo liberare il mare di Roma, vogliamo che la legalità venga ripristinata nel nostro territorio senza se e senza ma, per questo Sinistra Ecologia e Libertà invita tutte le donne e gli uomini che condividono questo percorso, al flash mob “Un Mare di Legalità per Tutti” che si terrà Venerdì 18 Settembre, alle ore 17.45, nello spazio verde pubblico di Lungomare Duilio angolo Via delle Prore. Tutti insieme, perché solo così possiamo combattere efficacemente la criminalità organizzata.

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Troppe ombre sull’antimafia: rivediamo una volta per tutte il sistema della gestione dei beni confiscati

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Ombre e sospetti sull’antimafia. Non ci gira intorno il giornalista Attilio Bolzoni oggi su Repubblica, riaprendo una utile riflessione sul ruolo dell’antimafia nel nostro Paese. Un’antimafia spaccata a metà dalle ultime inchieste avvenute quest’anno: da Antonello Montante a Roberto Helg, da Claudio La Camera a Lorenzo Diana. Non ultimo il caso della giudice Silvana Saguto, presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, che getta ombre sulla gestione dei beni confiscati.

Un’antimafia, quella che salta fuori dalle carte dei tribunali, fatta di poteri, accordi sottobanco e cariche importanti. E così l’intero movimento, compreso quello delle buone pratiche e della buona politica, rischia di essere risucchiato in un senso di sfiducia che invece non ci possiamo proprio permettere. Oggi più che mai c’è invece la necessità di ricostruire, aggiornare e investigare un fenomeno in continua evoluzione.

Per fare tutto questo c’è bisogno di credibilità. Come si fa a distinguere tra associazioni buone e cattive? Come si fa ad individuare il consociativismo o la fame di denaro e fondi pubblici per l’organizzazione di finti servizi? Banalmente servono maggiori controlli soprattutto davanti alla proliferazione di associazioni nate in pochi mesi e già richiedenti fondi del Ministero dell’Interno; verificare non solo sulla carta l’attività che svolgono.

Per esempio non possiamo chiudere gli occhi davanti alle troppe falle nel sistema di gestione dei beni confiscati. Lo abbiamo denunciato più volte, soprattutto in Parlamento. A questi appelli sono sempre seguiti gli impegni da parte della Commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi. A lei oggi chiediamo di rivedere questo sistema una volta per tutte e di farsi garante della restituzione alla collettività dei beni confiscati ai clan. Quella ricchezza, che come ci ha insegnato Pio La Torre, deve tornare in mano della società per combattere efficacemente le mafie e per creare forme di welfare, sottraendole ai clan che sempre più spesso si sostituiscono allo Stato in molte aree d’Italia.

È un momento molto delicato per l’antimafia: un passaggio cruciale per il futuro di questo Paese in cui economicamente e socialmente domina la criminalità organizzata. L’antimafia deve tradursi in pratiche concrete. Ricominciamo dalla legge La Torre-Rognoni e diamogli piena applicazione, garantendo trasparenza, forza e immediatezza.

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Interrogazione parlamentare sui funerali di Vittorio Casamonica. #Antimafia

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Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10284
Mercoledì 9 settembre 2015, seduta n. 478

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’interno .

— Per sapere – premesso che:
giovedì 20 agosto si sono svolti i funerali di Vittorio Casamonica, presunto boss sessantacinquenne dell’omonimo clan Casamonica, clan noto per l’attività di racket, di usura e di gestione delle piazze di spaccio di stupefacenti in tutta Roma;
il clan dei Casamonica ha acquisito un’enorme fortuna tra gli anni ‘70 e ‘90, inizialmente legando i suoi interessi a quelli della Banda della Magliana, diventando il clan organizzato più potente del Lazio (il rapporto della DIA parla di 90 milioni di euro di beni);
nel 2010 i Casamonica hanno intessuto e potenziato gli affari con la ‘ndrangheta, come emerso nelle indagini degli inquirenti dalla scoperta della collaborazione con Pietro D’Ardes, ex ispettore del lavoro rinviato a giudizio nel 2009 dalla procura di Palmi per associazione a delinquere in concorso con esponenti della ‘ndrangheta e noto per i suoi rapporti con il clan camorristico dei Casalesi;
negli ultimi anni i Casamonica sono stati travolti da una serie di inchieste che hanno visto molti di loro condannati e numerosi sono i beni sequestrati;
i funerali di Vittorio Casamonica si sono svolti in pompa magna, come hanno riportato i giornali e le televisioni di tutto il mondo, presso la Chiesa romana Don Bosco, nella periferia est della capitale, dove risiede il quartier generale dei Casamonica. Si è trattato di un funerale in stile «padrino» che ha bloccato la circolazione e mobilitato i vigili urbani del territorio, con carrozze, cavalli, un enorme corteo funebre e petali di rose lanciati da un elicottero che sorvolava la zona;
i fatti di Mafia Capitale e l’inchiesta Mondo di Mezzo hanno fatto emergere nell’ultimo anno una massiccia presenza delle mafie a Roma, presenza disconosciuta e negata fino a poco tempo fa persino dalle più alte cariche istituzionali della città, e che invece un pezzo della società civile e le molte associazioni presenti sul territorio denunciano da anni. Una presenza che ha creato welfare e lavoro, come ha dimostrato in questi anni agli inquirenti il sistema Casamonica. In questo clima e dopo lo svelamento della fitta rete di affari che le mafie gestiscono a Roma, risulta inaccettabile che si siano svolte, in maniera così pomposa, le esequie del capofamiglia di un clan mafioso –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intendano verificare che non vi siano state delle falle nel rispetto delle regole, relative al sorvolamento dello spazio aereo.

SCOTTO, COSTANTINO E ALTRI > 4-10284