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Il Ministro Alfano si deve dimettere!

ALFNO
La prima interrogazione sul Cara di Isola Caporizzuto l’ho depositata il 9 settembre 2013; il 22 novembre 2014 ho fatto la visita ispettiva; la seconda interrogazione l’ho depositata il 5 dicembre 2014; infine il 20 ottobre 2015 chiedevo conto in commissione parlamentare antimafia.
Qui di seguito trovate tutti i link:
Visita con lasciateCIEntrare:
http://www.lasciatecientrare.it/j25/italia/news-italia/134-interrogazione-parlamentare-e-report-visita-al-cara-cie-cda-sant0anna-di-isola-capo-rizzuto
Interrogazioni:
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_01759_17
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=29052&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+SCRITTA%27
Audizione Morcone in Commissione Antimafia:
http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/24/audiz2/audizione/2015/10/20/indice_stenografico.0119.html

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La verità sul Cara di Crotone

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Ho denunciato per anni la gestione del Cara di Isola Caporizzuto, prima da giovane attivista poi da parlamentare. Ho fatto sit in davanti al Sant’Anna, ho fatto ispezioni a sorpresa, presentato interrogazioni e chiesto audizioni in antimafia.
Per una volta mi sento di dire che la politica non ha aspettato la magistratura. Troppe cose non andavano nel centro fra i più grandi d’Europa. Dalla condizione in cui versavano i migranti alla gestione economica. Dalla mancanza di trasparenza alla morte di un ragazzo.
Eppure davanti a tutte queste sollecitazioni la risposta era sempre la stessa. Il Ministro Alfano, il Prefetto Morcone hanno sempre detto che era tutto in regola. Oggi dopo un bliz anti ‘ndrangheta condotto dal Procuratore Gratteri, finalmente arrivano 68 arresti alla cosca Arena di Crotone.
Tra questi ci sono anche il capo della Misericordia di Isola Caporizzuto e il parroco dello stesso paese, la cooperativa che da sempre è stata l’unica a poter gestire il centro.
Certo, sono molto felice che sia stata svelata questa trama ma non posso non rammaricarmi del ritardo con cui si è arrivati a svelarla.
Troppe persone hanno sofferto e per una volta non nel silenzio assordante. Movimenti, comitati, giornalisti, partiti politici hanno denunciato più volte e sono rimasti inascoltati. Diciamo sempre che nella lotta alle mafie ognuno deve fare la propria parte. C’è chi l’ha fatta e c’è chi invece si è voltato più volte dall’altra parte.
Oggi tutti possiamo guardare nella stessa direzione.
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Non ho mai scritto che quegli 800 euro sono uno spreco

Grazie Titti Di Salvo per aver risposto alla mia domanda, avendo io tirato in ballo le donne del Pd, e grazie per gli auguri per la mia gravidanza.

Non intendo alimentare un botta e risposta on line sui temi che citi nel tuo articolo. Ci siamo confrontate in Parlamento: su alcuni siamo d’accordo, su altri io ci vedo delle colpevoli insufficienze da parte del Governo, su altri ancora delle vere e proprie prese in giro.

Ma stiamo all’oggetto della mia critica. Io non ho scritto che quegli 800 euro sono uno spreco. In un momento di sofferenza sociale così grande, mi guarderei bene dall’affermare che 800 euro per una mamma in difficoltà economica non sono nulla. Ho detto invece che diventano uno spreco se vengono dati a me e a chi, come me, non ne ha bisogno.

Dici bene, in Italia a differenza di altri Paesi europei, non c’è un contributo universale per le nascite. E infatti noi non siamo come la Francia, come la Germania o come la Svezia: loro hanno tutto quello che serve in termini di servizi al sostegno della genitorialità e dei bambini e, a questo, sommano anche un assegno economico.

In Italia abbiamo invece un sistema di servizi che è stato completamente smantellato e svuotato e una misura che – da sola – non regge se non il tempo di una campagna elettorale.
Quindi mi dispiace, Titti, ma quella che tu chiami polemica per me è politica.

E la maternità e la paternità in questo Paese hanno bisogno di politica.
Non tutto si può sempre derubricare ad una questione di coscienza.

Con affetto, Celeste.

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E’ sbagliato che io abbia il bonus mamma . Quei soldi li darò a chi si occupa d’infanzia

BONUS

Io rientro tra le donne incinte che da oggi possono fare richiesta per avere il bonus mamma. Infatti nonostante sia una parlamentare rientro nei criteri per accedere agli ottocento euro che il Governo ha destinato ai nuovi nascituri.
Oltre ad essere totalmente contraria alla politica dei “bonus” che non rispondono alle esigenze reali delle madri di questo Paese, questa misura ha in più l’aggravante di essere indiscriminata. Non segue nessuna logica, nessun criterio economico. Non si rivolge solo a chi ne ha bisogno in termini di reddito, ma qualsiasi madre benestante può fare richiesta ed ottenere questo “incentivo” (?).
Le donne e i bambini in Italia hanno bisogno di ben altro. Avevamo contestato aspramente la campagna comunicativa del “fertility day” della Ministra Lorenzin che attribuiva all’età delle donne la causa dell’impossibilità di fare figli e contestiamo anche questa misura che, come al solito, è frutto delle scelte di chi finge di non capire le cause reali del calo demografico nel nostro Paese. La disoccupazione femminile è ai massimi storici, la precarietà è la condizione normale per la stragrande maggioranza delle giovani coppie. Ecco perché, e le statistiche lo confermano, si aspetta così tanto per fare dei figli o si decide di non averne. Non ci sono servizi pubblici, i tagli agli enti locali perpetuati in questi anni hanno penalizzato soprattutto le donne e il welfare familiare non esiste praticamente più. La mia generazione, quella nata nei primi anni Ottanta, non ha più neanche la possibilità di poter fare affidamento sui propri genitori.
Non ci sono asili, non ci sono strutture ricreative, centri sportivi, le città non sono pensate a misura dei bambini insomma i figli se li può permettere solo una fascia sempre più ristretta di popolazione. E il Governo davanti a tutto questo che fa? Invece di capire come intervenire in maniera efficace dentro questo disastro sociale decide di sprecare soldi pubblici distribuendoli a chi come me non ne ha bisogno.
Personalmente ho deciso di destinare questi soldi in beneficenza a strutture che si occupano dell’infanzia nelle zone periferiche della città di Roma, ma sono consapevole che questo mio gesto ha un valore più simbolico che materiale. Mi piacerebbe invece che ci fossero prese di posizione politiche. Le donne del Pd come possono accettare tutto questo?