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Cala il silenzio. Ci vediamo lunedì…

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No, io non faccio nessuna distinzione. C’è senz’altro una parte che ingenuamente si sta affidando ma quella composizione io la conosco già. E’ lo stesso qualunquismo, lo stesso nuovismo, la stessa rabbia che abbiamo conosciuto 20 anni fa. Che cosa ve li rende diversi? Che parlano di ecologia? Che c’è tanta gente “comune”, che ci sono un sacco di ragazzi? Non è sete di giustizia, è desiderio di vendetta. E arriva da chi mettendo un “mi piace” o scrivendo uno status pensa di aver fatto politica. Da chi fino all’altro giorno si faceva dire per chi votare. Da chi parla di povertà solo ed esclusivamente in maniera autoreferenziale senza mai essersi disturbato a sporcarsi le mani con gli invisibili veri di questo Paese. Si è vero, la Sinistra con questi ultimi ha un debito ma non sicuramente con quel populismo che è presente e sbandierato. Non si possono rivendicare diritti senza avere cultura dei diritti perché questo determina il fatto che puoi tranquillamente voler mandare in carcere i corrotti e batterti contro il Muos ma non sentirti per niente in imbarazzo a dire che i froci e le puttane possono aspettare. Mi dispiace ma la politica deve riprendere il senso e il segno della complessità e non sempre la scorciatoia della bieca semplificazione per strappare consenso, per avere l’applauso facile. Non verrò eletta? Pazienza, non ho mai pensato che la politica fosse solo rappresentanza dentro le istituzioni. È da quando ho 16 anni che mi impegno dentro i movimenti, dentro i partiti, dentro l’associazionismo e la mia ambizione resta ancora cambiare il mondo e non farmi cambiare da lui.

Grazie a tutte e tutti a vario titolo…