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Monti, Letta e Renzi hanno preferito “fare i compiti a casa” sulla pelle delle fasce più deboli del nostro Paese. #Greferendum

Merkel commemorates liberation of AuschwitzLo spread è tornato. Lo strumento con cui hanno terrorizzato gli italiani e che ha dato il via a tre governi giocati su competenze tecniche o grandi o piccole alleanze del Pd con la destra. Oggi il differenziale con i bond tedeschi sale e sono tutti in fibrillazione. Ma quello che è avvenuto nel Paese ellenico non è una questione economica. È prima di tutto un risultato politico con cui tutti dovranno fare i conti.

Al contrario della Grecia di Tsipras che ha voluto rimandare al mittente i ricatti dell’Fmi e della Bce, chiedere al popolo di pronunciarsi e trattare il miglior accordo, i nostri ultimi tre premier (Monti, Letta, Renzi) hanno preferito “fare i compiti a casa”. Sulla pelle delle fasce più deboli del nostro Paese. Ha vinto l’ambizione di essere totalmente asserviti alle ricette della tecnocrazia e dell’austerità.

Renzi in queste settimane, prima del referendum, è stato il portavoce politico della cancelliera Merkel. C’ha messo la faccia più di ogni altro premier europeo. Oggi non parla più. Lascia la parola al ministro degli Esteri Gentiloni che dice “nessun contagio per l’Italia”. La verità è che da questa ventata democratica che arriva dalla Grecia vorremmo essere più che contagiati. #Greferendum