Articolo

Sull’accesso del figlio adottato a informazioni su origini biologiche

In Italia tante donne hanno usufruito della legge sull’anonimato per mettere al mondo la vita. Una legge che ha garantito la salute delle donne, il fatto di non ricorrere all’aborto e la salvaguardia del nascituro (la famosa legge anti cassonetto).

Adesso si è deciso, dopo una sentenza della Corte costituzionale, di modificare la legge e di trovare un equilibrio tra il diritto all’anonimato della madre e il diritto del figlio adottato di conoscere chi l’ha partorito. Noi crediamo che quest’ultima richiesta da parte degli adottati non possa essere retroattiva (non si possono cambiare le regole in corso d’opera!), debba essere autorizzata dalla madre con tutte la riservatezza del caso, e non possa avvenire in maniera “automatica” con la sua morte.

Il Parlamento sta decidendo in questo momento per donne che non hanno voce. Per quelle 90mila che dal 1950 ad oggi hanno partorito avvalendosi del diritto alla segretezza. Facciamo una legge per il futuro; non per chi ha già usufruito di un diritto.