L’accordo raggiunto tra il Teatro dell’Opera di Roma e i sindacati è una ottima notizia. Una vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori, dei loro rappresentanti, della politica. Un risultato che sottolinea l’importanza delle trattative e dei tavoli sindacali, esattamente quello che il premier Renzi continua a osteggiare.
Un grande risultato anche per Sel e in particolare per il circolo “Luigi Petroselli”, determinante per rimettere sui binari giusti la vertenza e ottenere il ritiro dei licenziamenti del coro e dell’orchestra, l’unità sindacale, il rilancio internazionale del Teatro. Durante quest’anno abbiamo presentato due interrogazioni e denunciato più volte la scelta di far pagare la crisi ai lavoratori e non ricorrere agli strumenti previsti dal decreto Bray per il risanamento finanziario delle fondazioni lirico-sinfoniche.
Dopo l’accordo nella nottata, il sovrintendente Carlo Fuortes proporrà il prossimo 24 novembre al Cda il ritiro del licenziamento dei lavoratori. Finalmente saranno gettate le basi per una maggiore produttività e il mantenimento dell’efficienza economica. Adesso è il momento di rilanciare il Teatro dell’Opera di Roma: Comune e Regione lavorino insieme per far diventare il teatro una istituzione culturale aperta, partecipata, internazionale.