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Roma è una città di mafie. Basta deleghe: la politica si assuma la responsabilità della lotta ai clan

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Piena soddisfazione per l’importante operazione, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia, contro le attività del clan camorristico dei Contini in Lazio, Campania e Toscana. In particolare è stato intaccato un impero nel settore della ristorazione nel centro storico della Capitale: bar, ristoranti e pizzerie tra piazza Navona, Pantheon e piazza di Spagna, a due passi dai palazzi delle Istituzioni.

C’è chi sostiene ancora che si possa parlare di “infiltrazioni” a Roma. Sono gli stessi che ancora credono che nella Capitale ci siano delle piccole bande criminali che giocano a imitare i vecchi boss della Magliana; sono gli stessi che dicono che le mafie sono dei corpi esterni che cercano di inserirsi nel tessuto economico della città. Non è così. Le mafie a Roma sono radicate da decenni. Ogni operazione delle forze dell’ordine e della magistratura non fa altro che svelare una verità che alla politica, alla finanza e ai romani fa male: Roma è una città di mafie.

È importante rompere il silenzio e l’omertà, cominciando a riconoscere che nella Capitale si consuma la sintesi perfetta tra narcotraffico, usura, politica, economia, professionisti, imprenditori, palazzinari e pezzi di istituzioni corrotte. Un vero e proprio sistema di potere che ha nella clientela, nella corruzione e nel riciclaggio il cuore delle sue attività illecite».

Alla politica, spesso troppo distratta, il compito di abbandonare l’antimafia di maniera e iniziare una strada di sensibilizzazione, responsabilità e buone pratiche contro i clan. Non è possibile continuare a delegare l’antimafia alle forze dell’ordine e alla magistratura: ognuno faccia la sua parte, e la politica non continui a indietreggiare e si assuma fino in fondo la responsabilità del cambiamento e della lotta alle mafie.

L’operazione e i sequestri: http://bit.ly/1fbTIDo