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Mai più tragedie in mare. Cancelliamo la #BossiFini

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La campagna nazionale di Sinistra Ecologia Libertà per abolire leggi, come la Bossi-Fini, che determinano morti ed inutili tragedie. Vogliamo una nuova politica dell’immigrazione e l’apertura di un canale umanitario da attivare subito in comune accordo con l’Europa. E cambiare finalmente le leggi che puzzano di morte. www.sinistraecologialiberta.it/campagna-abolizione-bossi-fini/

Testo per Delibera – O.d.G.

La Giunta /Il Consiglio Comunale

OGGETTO – appello al Governo e al Parlamento per l’immediata abolizione del reato di immigrazione clandestina introdotto dalla legge 94/2009, la modifica urgente del T.U. sull’Immigrazione (Dlgs 286/1998) con la revisione dei meccanismi di ingresso e l’abolizione delle norme previste dalla legge 189/2002 (Bossi/Fini)

RICHIAMATO

– l’art. 10 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia     impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà   democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto     d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni    stabilite dalla legge”;

PREMESSO CHE:

– il 3 ottobre 2013 nelle acque italiane prospicienti le coste del Comune di Lampedusa e Linosa (Ag) nei pressi dell’Isola dei Conigli si è consumata l’ennesima e più consistente strage di migranti nel mare italiano, morti nel tentativo di raggiungere la costa;

– l’11 ottobre a circa 70 miglia a sudest di Lampedusa, in acque maltesi, un barcone di immigrati si e’ inabissato con un drammatico bilancio di 206 naufraghi e 34 corpi senza vita recuperati;

– queste tragedie si sommano alle centinaia occorse negli ultimi venti anni e che portano l’OIM – Organizzazione Mondiale – delle Migrazioni a stimare la cifra di 25.000 morti in venti anni nelle acque del Mar Mediterraneo;

CONSIDERATO CHE:

– attualmente la difficoltà di ottenere visti di ingresso per i paesi Europei e la mancanza di adeguati canali di migrazione legale alimentano i flussi clandestini e il traffico di esseri umani;

– la mancanza di una politica comune europea sulle migrazioni e sull’applicazione del diritto di asilo aggrava la gestione del fenomeno;

– in questo quadro la gestione dei flussi migratori verso il nostro paese attraverso i decreti si è rivelata fallimentare e non sufficiente per far fronte alle richieste di ingresso e al fabbisogno di mano d’opera;

– l’introduzione di norme restrittive sul ricongiungimento familiare e sulla possibilità di rilascio di visti per la ricerca di un lavoro ha reso ancora più difficile l’ingresso legale in Italia;

– la previsione del reato di immigrazione clandestina si è rivelata vessatoria e totalmente inutile al contenimento delle presenze irregolari;

RITENUTO CHE:

– sia indispensabile un’immediata iniziativa in campo europeo da parte del nostro Paese, con lo scopo di costruire “corridoi umanitari” sicuri che accompagnino le persone e le famiglie in fuga evitando nuove ed ulteriori tragedie;

– sia urgente porre in sede europea la richiesta di un’armonizzazione delle politiche migratorie per il rilascio dei visti, l’accoglienza, il riconoscimento del diritto di asilo;

– sia necessario rivedere la legislazione italiana in materia di migrazioni e asilo, con l’apertura di canali costanti di regolarizzazione che sottraggano gli esseri umani ai trafficanti e consentano l’ingresso regolare nel nostro Paese;

SI APPELLA

Al Parlamento Italiano, al Governo ed al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché si agisca, senza dilazioni, per abolire la Legge 189/2002 Bossi-Fini, il reato di clandestinità e tutte le norme che limitano indebitamente i diritti fondamentali dei migranti, così come sono sanciti nella Carta Europea dei Diritti fondamentali

E INVITA

– Il Legislatore ad introdurre misure che garantiscano il diritto alla vita e alla dignità umana, consentendo diverse modalità di ingresso legale in Italia;

– il Governo Italiano a farsi immediato carico di aprire la questione nelle sedi istituzionali europee, chiedendo la sospensione di tutte le norme che impediscono la corretta rotta dei natanti, operando una radicale revisione della Convenzione di Dublino, per fare fino in fondo dell’immigrazione una questione europea e permettendo a chi entra in Italia di passare ad altri Paesi;